Il cielo è colorato di grigio, e per quel che ne so io sembra vada a piovere. All'orizzonte grandi nuvole rigonfie si muovono nervose, pronte a scaricare tutto quanto hanno in pancia, sia acqua, fuoco o cenere. Sono tigri che si muovono a destra e a sinistra dietro le sbarre di uno zoo, che ti guardano apparentemente calme ma ti fissano con occhi decisi, senza mai perdere un tuo movimento, sempre pronte a balzarti addosso. Non importa ci siano le gabbie a proteggerti, se ne frega il loro sguardo di trappole o di ferro a separarvi; il loro sguardo dribbla le sbarre, oppure ci passa attraverso, come fossero fatte solo di fumo, le sbarre, e ti arriva dritto in faccia, il loro sguardo. Hanno gli occhi con denti affilati forse più di quelli che hanno in bocca. Quando ti accorgi di essere in pericolo, quando ti rendi conto che anche solo con il pensiero riuscirebbero ugualmente a sbranarti, saltarti addosso costringendoti a terra, e poi iniziare a ruminare con le zanne affilate prima sopra la tua pancia e poi sempre più sotto, in profondità, mentre scavano con il muso per arrivare alla fine del tuo ventre, quando l'idea di tutto questo ti si avvicina al cervello e ti sussurra del pericolo è già troppo tardi: ormai tremi già, la paura ti ha afferrato la colonna vertebrale e ci gioca a strizzare ogni singolo ramo di nervo ci passi attraverso. Cominci a sudare, le gambe si fanno tutto ad un tratto deboli, ed il mondo, il mondo ti appare in perfetta rotazione attorno al suo asse leggermente inclinato verso il sole.
Questo fanno le nuvole all'orizzonte. Ti osservano impietose, pronte a scaraventarsi su di te, senza alcun preavviso. Le guardi attento cercando di capire se siano solo tutto fumo, se siano esse in realtà innocue con la loro apparente rabbia, o se siano invece pronte a scaraventarti addosso tutto l'odio represso di chissà quale universo. Non lo sai, che già quando te lo domandi, fermandoti un poco a riflettere, a chiederti se questo o quello, abbassi le difese e sei del tutto inerme: loro ti attaccano all'istante.
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