venerdì 1 giugno 2007

Spaceman

La lettera che lo invitava a presentarsi davanti al carrello trasportatore gli arrivò una mattina. Una mattina qualunque nella quale si era alzato come sempre, senza nessun presentimento. Né sensazioni. Solo un pungente respiro che sapeva d’avorio e che non lo mollava. Per i primi minuti di risveglio fu così. Con lo stomaco attorcigliato come un ariete. Che cercava di risalire. Lungo l’esofago. Fino alla bocca. Spalancare e staccare i denti. Ed urlare.

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