martedì 16 febbraio 2010
Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi solo di essere felice. E lo eri davvero.
con il tempo ci siamo vestiti di merda. è questo che ha senso? oppure vogliamo ancora raccontarci di fate di streghe o castelli volanti? basta saperlo, non ho niente in contrario. anzi, si potesse davvero viver di questo, non aspetterei altro. altro che la sera quando ci si addormenta, chiudere gli occhi per volare nello spazio; sarebbe tutto un eterno sogno infinito. ma per far questo bisogna mettersi d'accordo, stabilire regole, stabilire contatti. decidere se si no forse ci sono dei limiti e se questi limiti possono essere rotti disdetti o oltrepassati. stilare un prontuario di tutte le situazioni possibili e immaginabili, un regolamento un patto di non belligeranza, o un armistizio una volta finito tutto. e dire "cazzo!" solo quando è davvero necessario, non abusare della parola, dell'espressione, perchè spesso tutto quanto fugge via ad una velocità così spontanea che non si riesce a catturare quel che si vuol davvero dire, a mettere la museruola alle frasi, cercare di imbrigliare quel che si ha dentro anche solo per un minuto, giusto solo un minuto prima di farlo uscire per vestirlo bene, di tutto punto, quel tanto necessario da non farlo andare a giro nudo; ma anche di vestirlo con i vestiti adatti, di mettergli addosso una giacca se deve andare ad un matrimonio, di mettergli il pigiama se dovesse andare a letto, di mettergli una camicia se dovesse andare in un manicomio. ma poco importa quel che si pensa in quel momento, perchè le cose i sentimenti le bugie e le verità sono sempre così urgenti quando le si vive, che per raccontarle o descriverle si prende quanta aria più possibile e si cerca di tirarle fuori senza guardarsi intorno o giudicare se sia giusto o normale o sbagliato. nel presente gli aggettivi sono sempre superlativi, sia da un lato che dall'altro: nascono eretti e voluttuosi e poi con il tempo appassiscon come fiori trascurati. i giorni, se non addirittura le ore, ridimensionano i valori. vuoi mettere la sensazione di contatto vero, reale, sincero: pelle su pelle, dita intrecciate con le dita, i palmi delle mani che si incontrano e si schiacciano uno sull'altro, caldi e umidi di sudore di felicità, quando ancora speri e speri e speri e quando poi si avvera sei così entusiasta che sei pure un po' in tensione, apprensione; hai vissuto talmente tanto l'attimo nel passato che ora da così vicino come sei ti prende la stretta al cuore, ti rovescia, ti sovraccarica di emozioni che non sai più come fare a contenerle tutte, tutte quante, tutte insieme.
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