
C’è un ragionamento iniziale che in effetti non fa una piega, su chi nasce, chi muore, chi rimane in vita. La conclusione finale è che nessuno, alla fine, si salva: tutti muoiono. George lo sa, è un ragazzo sveglio, intelligente. È abbastanza intelligente da poter sfruttare questo dato a suo vantaggio, o almeno pensa di farlo, sempre a suo vantaggio. Bighellona in qua e là, senza studiare e passando le mattinate di scuola a non fare niente (niente significa proprio niente: niente). Nessun compito, nessun esercizio: nulla. La sua carte è la depressione, anche se non sembra depresso. Dice di avere passato una giornata pesante, ma pesante forse lo è solo come scudo, una scusa per non farsi disturbare, questo forse è per lui la parola pesante.
Andare sopra il tetto della scuola per guardare il paesaggio, o forse soltanto per passare il tempo, e coprire una propria compagna che sta fumando, farsi beccare al posto suo da una supplente ed essere portato dal preside. Questa non è la descrizione di una giornata pesante. Questa è la descrizione di una giornata che gli cambierà la vita, perché Sally sarà capace di spazzare anche quel piccolo velo di depressione che si porta appresso, se non a livello scolastico almeno nella vita esterna alla scuola.
Sally con i suoi occhi. Sally con i suoi capelli. Sally con gli occhiali grandi, e i discorsi sulla propria infanzia, il padre che se ne è andato, la madre che è quella che è. Sally con tutta la sua esperienza e i suoi dubbi. Sally che gioca a girare intorno a lui e lui che gira intorno a Sally, il mondo che gira intorno a loro, loro che girano per il mondo (almeno una porzione, piccola, di mondo).
Sally è la risposta, Sally sarà la soluzione, anche quando farà male, quando sembrerà di non riuscire a respirare o tutto quanto sarà crollato. Quando avrà bisogno davvero di una spalla, sarà quella di Sally, anche se quando lo farà, quando sarà tutto crollato, gli parrà di sentire crollare anche le cose già crollate, come se dopo un terremoto venissero giù anche le macerie.
Sally sarà nel respiro, così come nell’arte. La sua arte.