Perché diamine, si chiese Myers, era venuto fin qui per incontrare qualcuno che detestava?
Per un attimo, Myers ebbe l’impressione che il paesaggio fuggisse da lui a tutta velocità. Stava andando da qualche parte, questo lo sapeva. E se era nella direzione sbagliata, prima o poi l’avrebbe scoperto.
Dissi: “Mica me lo ricordo quello che sogno. Magari neanche sogno. Quando mi sveglio non mi ricordo niente”. Alzai le spalle. Non sono mai stato dietro a quello che mi succede dentro la testa quando dormo. Non me ne frega niente.
“Ma certo che sogni!”, disse Patti. “Anche se non te lo ricordi. Tutti sognano. Se non si sogna si esce pazzi.”
Mi mise una mano vicino alla gamba. Allungai la mia e le strinsi le dita. Lei ricambiò la stretta.
Dovete lavorare sui vostri errori finché non sembrano fatti apposta.
Era sicuro che la loro vita insieme era accaduto proprio nel modo in cui l’aveva raccontata. Ad ogni modo era qualcosa che apparteneva ormai al passato. E anche quel passato – per quanto gli fosse sembrato impossibile e avesse combattuto perché non accadesse – adesso sarebbe diventato semplicemente una parte di sé, al pari di tutte le altre cose che si era lasciato alle spalle.
Tenevo gli occhi ancora chiusi. Ero a casa mia. Lo sapevo. Ma avevo come la sensazione di non stare dentro a niente.
Raymond Carver
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