La notte è tranquilla, silenziosa. Le auto dormono tutte
dentro i garage, in strada non c'è nessuno, solo noi. È freddo e ci abbracciamo
stretti dentro i nostri giubbotti, caldi ma privi di tatto. Il cielo è sereno,
senza alcun accenno di nuvole. Si vedono le stelle e la luna sembra fatta di
cristallo. Domani non pioverà, sarà un giorno chiaro, bello come non se ne
vedono da parecchie settimane. Potremmo andare da qualche parte, partire per
chissà quale meta poco lontana. Potremmo, ma non lo faremo di sicuro. Non
abbiamo tempo per muoverci da qui. Siamo come incatenati, dici. Accontentiamoci
di questi pochi minuti di libertà, questa sera che è diventata notte e ci ha
graziato con un tempo privo di pioggia. Possiamo passeggiare, senza l'ingombro
degli ombrelli. Se piovesse sarebbe bello lasciarsi andare, per una volta, e
non stare tanto a giocare a non bagnarci, lasciarci prendere da una follia
improvvisa e correre senza proteggerci dalla pioggia, e saltare da una
pozzanghera all'altra cercando di fare quanti più schizzi possibili. Senza
preoccupazioni, anche se bagnarsi i piedi è l'anticamera dell'influenza, o il
raffreddore alle porte. Potremmo passare alcuni giorni a letto malati, con le
coperte tirate fino sopra la testa, e il ghiaccio appoggiato sulla fronte, il
termometro ficcato dentro la bocca come se fosse un leccalecca. Che bello
passare le mattine a letto con il sole che entra dalla finestra, le persiane spalancate
a permetterci di guardare il cielo grigio. Desidererei tanto ritrovare un
vecchio televisore minuscolo in bianco e nero, senza telecomando, per poter
guardare i cartoni animati mentre stiamo sdraiati di lato e cerchiamo di
guarire. Aspettare che qualche emittente locale mandi una puntata qualsiasi di Doraemon
per poter tornare a essere bambini, senza pensieri. Magari potrei rileggerti Dracula,
come feci allora, quando avevo il morbillo, o la febbre gialla, chissà, non mi
ricordo più. Non ho memoria delle mie malattie passate. Non pensarci, dici. È
inutile guardare al passato, guardiamo al presente, o magari al futuro. Guardiamo
di arrivare all'alba. Potremmo davvero gustarci la nascita del sole. Dici. E mi
prendi per mano.
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