Io so solo che la vita è una serie di investimenti sbagliati che finisce con una lunga, lunghissima serie di giorni passati su una sedia a fissare il vuoto.
Era una ragazza ottimista e anche quando si ritrovò nei guai fino al collo, continuò a credere che se si fosse rimboccata le maniche senza permettere ai problemi di inasprirle la vita, tutto sarebbe andato a posto al più presto.
I segreti che ci scambiamo in quelle notti erano non meno essenziali e vitale del sangue che ci scorreva nelle vene.
E io, per la prima volta nella mia vita, compresi con gioia sempre più grande che diverso può voler dire complementare.
Truccati o no, i suoi occhi non erano abbastanza grandi per contenere tutta la vita che avevano dietro di sé.
Lo sai, i primi tempi che stai con qualcuno e sei ancora innamorata, credi di sapere tutto di lui. Poi un giorno apri un cassetto e trovi una vecchia lettera d’amore, un diario, una pistola. E non ti sembra possibile collegare quel nuovo dettaglio alla persona che credevi di conoscere.
“Lo sai quando una persona è abbastanza adulta per fare sesso secondo me? Quando diventa interessante.”
Ma purtroppo succede fin troppo spesso di incontrare certe persone e fare determinate esperienze nel momento sbagliato.
Cercavo il fuoco, non la luce.
Knud insisteva per avere la sua paura perché chi vive senza paura o è un pazzo o non vivrà a lungo.
Alla fine ognuno di noi ha un’unica storia da raccontare. Ci vuole una vita intera a viverla e a volte meno di un’ora a raccontarla.
L’accettazione porta con sé una grande calma.
Come si chiama quel libro per bambini? Buona notte, luna. Buona notte.
Jonathan Carroll
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