giovedì 18 dicembre 2008

Sono andato a vedere Le Luci Della Centrale Elettrica


Ho fatto passare più o meno una settimana prima di parlare di questo concerto. L'ho fatto invecchiare come si fa con un buon vino, ed ora sono pronto.
Non mi trattengo a lungo sulla lunga (scusate il gioco di parole) attesa per il concerto. Arrivato alle 22 mi sono sorbito quattro, dico quattro, gruppi universitari, dove solo l'ultimo era abbastanza accettabile (peccato per il cantante: un fighetto che per due grida di sue compagne di corso credeva di essere chissà che [l'unica cosa è che somigliava molto assai a Perry Farrell]); Vasco e Giorgio Canali hanno iniziato a suonare verso mezzanotte.
Temevo un po' la resa dal vivo, ed invece il concerto, a parte qualche problema iniziale, è stata davvero fantastico. Le canzoni sono state un po' rimodellate, e in due o tre sono state aggiunte delle tag con Vasco che leggeva estratti già nel suo blog.
Il vederlo dal vivo per la prima volta, forse un po' appesantito ma fantastico (sembrava un Jack White un po' più in carne), ha dato un volto, come è ovvio, alle canzoni, alle parole. Il commento più azzeccato che è sentito è quello della ragazza accanto a me (che però non è arrivata a fine concerto): "E' un incazzato triste." In effetti non so se fosse solo per quella serata, magari per il fatto di averlo costretto a suonare ad un orario incredibile, ma pareva proprio così: incazzato, ma triste. Prima di martedì scorso pensavo che fosse un tipo estremamente timido, che parlava poco; dopo martedì ho un'immagine completamente diversa: ha l'aria dell'ultimo esemplare della sua specie, come se in questi anni avesse visto andarsene uno ad uno tutti gli altri membri della sua "famiglia", ed ora fosse rimasto davvero solo. Una sensazione che ovviamente non gli piace, non piacerebbe a nessuno. Ma questa è solo una mia stupida impressione, l'importante è la musica e la musica dice che se ci fosse un suo nuovo concerto in zona ci andrei di corsa.

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