lunedì 8 agosto 2011
Soffocare
L’arte non nasce mai dalla felicità.
Soltanto anni dopo, quando il piccolo idiota sfigato uscì dal college col massimo dei voti e si fece in quattro per entrare alla University of South California e studiare medicina – quando ebbe ventiquattro anni e fu al secondo anno di medicina, quando diagnosticarono la malattia alla madre e lui fu nominato suo custode – soltanto allora quel bamboccio si rese conto che diventare grandi e ricchi e intelligenti non era che metà della storia.
Immaginati una persona che cresce tanto stupida da non sapere che la speranza non è che una delle tante fasi che prima o poi si superano.
Perché a quanto si dice chi dimentica il passato è condannato a riviverlo.
Finché non trovi qualcosa per cui lottare ti accontenti di qualcosa contro cui lottare.
La tortura è vera tortura e l’umiliazione è vera umiliazione soltanto quando si sceglie di soffrire.
Esiste il contrario del deja vu. Lo chiamano jamais vu. È quando incontri le stesse persone o visiti gli stessi posti in continuazione, ma ogni volta è come fosse la prima. Tutti sono sconosciuti, sempre. Niente risulta mai familiare.
Mi piacerebbe tanto un bel giorno riuscire a vivere facendo cose giuste invece di limitarmi a non fare quelle sbagliate.
Nessuna donna è davvero bella come lo è nella tua testa. Niente è eccitante quanto la tua fantasia.
Le leggi che ci permettono di vivere sicuri sono le stesse che ci condannano alla noia.
Se non possiamo accedere al caos autentico, non avremo mai autentica pace.
Se le cose non hanno la possibilità di peggiorare, non miglioreranno.
Gli dissi che quando un maschietto e una femminuccia copulano, la punta del pene di lui si gonfia, e i muscoli della vagina di lei si dilatano. Dopo aver fatto sesso i cani rimangono bloccati l’uno dentro l’altra, e per un tempo generalmente breve non possono fare altro se non restare in quella posizione infelice.
La Mamma disse che la descrizione poteva adattarsi perfettamente a buona parte dei matrimoni.
La voce gracchiante e lontana di mia madre dice: “Lei come ha deciso di diventare medico?”
Paige si stringe nelle spalle. “A un certo punto bisogna pur barattare la propria giovinezza con qualcos’altro…”
“Lo faccio e basta” dice, “perché appena uno trova una buona ragione per farle, le cose perdono il loro fascino.”
Non c’è via di fuga per chi vive in fuga.
La realtà non arriva mai dove può spingersi l’immaginazione.
Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sesso dipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi.
A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro.
Oppure possiamo scegliere da noi.
E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.
Chuck Palahniuk
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