Quante volte gli ho detto: “Sebastian,
sta’ attento, le donne ti ameranno alla follia”. E lui rispondeva
ridendo: “Be’, le amerò anch’io alla follia…”.
Sebastian, nonostante la sua tetraggine, a
volte escogitava tiri diabolici, come quando su un tram affollato
convinse il bigliettaio a consegnare a una ragazza, seduta all’altra
estremità della vettura, un messaggio scribacchiato alla meglio che
diceva letteralmente: “Sono solo un povero bigliettaio, ma ti amo”.
Non essere troppo sicuro di apprendere il passato dalle labbra del presente.
Quando penso a tutte le piccole cose
destinate a morire, ora che non le possiamo più condividere, sento come
se fossimo morti anche noi.
Perché l’amore è così misteriosamente esclusivo? Si possono avere mille amici, ma si deve amare una sola persona.
A osservare bene la ragazza più bella del
mondo mentre trasudava la quintessenza dei luoghi comuni si scopriva
senz’altro nella sua bellezza qualche piccolo neo corrispondente alle
sue abitudini mentali.
Ci sono molte specie d’amore e molte specie di dolore.
Le sto dicendo quello che so io, non quello che a lei piacerebbe sapere.
A lei sembra che la sua vita contenga già le vicende sensazionali di cento romanzi.
Non sono le parti che contano, ma il loro modo di combinarsi.
Gli dava l’impressione di giocare
continuamente a qualche gioco di sua invenzione, senza spiegare agli
altri quali fossero le regole.
Gocce di pioggia colavano lungo i
finestrini: non colavano già dritte ma a scatti, seguendo un percorso
incerto, zigzagante, e arrestandosi di tanto in tanto.
Quale che fosse il suo segreto, ho
appreso un segreto anch’io, e cioè: che l’anima è solo un modo di essere
– non uno stato costante –, che ogni anima può essere la tua se ne
scopri e ne segui le ondulazioni.
Vladimir Nabokov
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