mercoledì 14 gennaio 2015
La cosa più importante quando saremo morti
Quando moriremo ci faremo seppellire al nord per farci intitolare delle strade vicine. Andremo a mangiare pizza in un locale molto accogliente e con ampio parcheggio, presentandoci vestiti di stracci, ricoperti di terra come zombi. Imposteremo il navigatore satellitare per non perderci e ritrovare la via di casa dopo avere digerito. Attraverseremo un campo sperduto senza preoccuparci dell'asfalto assente. Ci meraviglieremo di quanto sia diversa la vita, su al nord, ma anche la vita quando noi saremo morti, quando vivremo solo di notte e andremo a giro per le piccole città di provincia dal tramonto del sole fino all'alba. Poi passeremo il giorno chiusi dentro casa a marcire, perdere pezzi della pelle e abbandonare quello che ci definisce vivi. Saremo morti, non avremo bisogno del tempo. Passeremo le notti cercando di calcolare quanto sia facile abbordare una ragazza in riva a un lago, durante il tramonto, con un paesaggio da sogno. Poi ci vanteremo di poter frequentare le terme più costose di tutto il continente, come se queste fossero un club esclusivo nel quale non andremmo mai se accettassero davvero noi come soci. Noi non sappiamo giocare a golf, ma sappiamo passare il tempo inventando milioni di vite diverse. Un'abilità assai importante quando si è morti: riuscire a inventare la vita. È una qualità talmente fondamentale che cerchiamo di sviluppare tutti i giorni, fin da ora, guardandoci allo specchio e trascorrendo il nostro tempo. Viviamo inventandoci la vita. Non solo la nostra, ma quella di tutti.
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