Era presumibile che dopo tutto quello che ho scritto arrivasse un punto bianco, dove non sarei stato capace di scrivere niente. Ecco, quel punto è arrivato: oggi.
Spero sia una piccola parentesi, un qualcosa di talmente breve da far fatica anche a notarlo; ma questo non sta certo a me dirlo. C'è qualcosa di più alto e più potente a decidere quando far fruire le parole dal cervello fino alla tastiera. Non lo conosco né l'ho mai visto, ma di tanto in tanto lo percepisco; sento il suo alito correre appena sopra il collo, ed in quei momenti magari mi prende una tremenda stanchezza, comincia a farmi male una parte qualsiasi del corpo, oppure trovo qualcosa che stupidamente credo mi interessi di più; e così le parole svaniscono, o evaporano, in quella piccola scatola sopra il mio collo. C'è solo da sperare che come l'acqua scomparsa dal terreno poi ritornino sotto forma di pioggia.
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