mercoledì 20 ottobre 2010
India
quando ballavamo lontani perché più stretti c'erano le indigestioni di entrambi a ostacolarci, e scambiavi ciò che volevo dire ma non dicevo per rutti sputati tra i tuoi capelli. quando a due chilometri da prato est i cartelloni autostradali ci avvertivano di traffico intenso fino a firenze, dicevi che l'auto faceva scintille pazze contro il guardrail. non arriveremo mai in india ad aprire una pizzeria, ripetevi, di questo passo. sei sette otto. chissà quanto costa il casello, tra qui e nuova delhi, ci domandavamo. avremmo dovuto dare via tutti i nostri ricordi per pagare il pedaggio. tipo la volta che pensavo di aver capito qualcosa, e qualcos'altro, e invece in realtà non avevo capito un cazzo. perché prima devi capire te, ripetevi. oppure quando ci avevano tagliato la corrente a tutti e due e non sapevamo dove andare a passare la notte, c'era buio ovunque, sia da me che da te, centrare il divano era così difficile, rischiavamo ad ogni passo di cadere su dei materassi. e tu nel frattempo incurante non smettevi di preparare le valige, riempiendole di quante più cose possibili, porta ceneri, carillon, porta foto, fotografie, guide per riconoscere i propri santi, e i propri incubi, cartine per orientarsi nel momento del bisogno, dieci domande al buddah per cercare la via dell'illuminazione. ti preparavi ogni giorno per espatriare, india arrivo, come un mantra ripetuto appena prima di dormire. avevamo già comprato i biglietti del treno, perché in aereo non era bello, volare sopra i confini anziché correrci sopra. eravamo in autostrada verso la stazione, quando io ti dissi che non ce la facevo. non potevo privarmi dei ricordi, me lo impone la mia dieta. i robivecchi, i mercatini dell'usato, non fanno per me. cioè, lo fanno, ma solo per acquistare, non per vendere. non posso partire. anche questo, non potrei mai sopportare di vederlo su di un armadio stinto, in mostra a chi ci cammina accanto, con attaccato il prezzo al pubblico, le voci dei possibili compratori, è conveniente. vorrà dire, ti dissi, che avrò ricordi anche per te. ma tu avevi già dato via tutto, pure me. mi avevi già dimenticato.
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