martedì 9 novembre 2010
Stelle, pianeti, e compleanni
Prendete le vostre migliori parole. Quante saranno? Abbastanza da poterle concatenare in una permutazione che ai vostri occhi, come ai miei, possa sembrare infinita. Ci potete fare fiocchi, origami, al massimo potreste spingervi fino ad arrivare a qualche timido bocciolo di fiore. Ma lei ha più parole, così tante da poterle stendere da qui all'eternità, le combinazioni possibili si spingono oltre qualsiasi possibile orizzonte. E le sa usare, e le usa, a meraviglia. Ci costruisce stelle, costellazioni, galassie intere, che quando le guardi o le leggi ti senti così infinitamente piccolo, come quando ti perdi nel guardare quel puntino luminoso immerso nel cielo notturno e ti domandi se sia Venere o Sirio, ma ti importa poco, di qualsiasi cosa e di quello, perché è tutto talmente bello, perdersi nei suoi discorsi, che il resto viene spazzato via. Ti metti a leggere e godi di quegli universi in espansione che ti riempiono prima la bocca e poi il petto, mentre prendi le sue frasi e le ingoi con gli occhi.
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2 commenti:
Palar con gli occhi è finezza d'amore.
di mirabolanti follie e prodigi potremmo parlare riguardo l'amore
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