A volte mi fermo a ricordare quanto accogliente fosse il tuo abbraccio.
Mi accorgo che tutti i sogni fatti e il tempo speso sembrano essersi fermati a quando ancora non sapevo niente e nulla; quando ancora guardavo quelle verdi colline con occhi puliti e inutilmente reali.
Ci raccontavamo storie che non avevano senso. Ci sedevamo uno di fronte all'altra, e parlavamo di navi spaziali che viaggiavano dentro buchi neri; principesse che aspettavano il proprio principe azzurro in un regno lussureggiante. O ancora: cavalli alati che ci permettevano di guardare valli infinite, da un cielo terso e privo di nuvole grigie; avventure con draghi sputafuoco, orsi parlanti e folletti alti appena due pollici. Sogni che facevamo ad occhi aperti, guardandoci.
3 commenti:
stavo pensando...
io non so neanche il tuo nome...
come no?
Edward S. Portman
la S sta per Seward
credevo non fosse il tuo nome vero...
Posta un commento