"Sembri vederla come una cosa negativa. Perchè?"
"Forse perchè i dialoghi sono come le sabbie mobili?"
"A me sembra positiva, era l'ora, oseri quasi dire."
"Non so cosa pensare. Da una parte si, dall'altra no."
"Devi stare attento, altrimenti finisci per perderti."
"Io non la penso così. In fondo nella vita vera non si fa altro che parlare."
"Il nostro amico qui avrebbe più bisogno di pensare, che di parlare."
"Ma stiamo parlando della stessa persona?"
"Per piacere..."
"Per piacere lo dico io: bisogna pensare prima di parlare."
"Non voglio dire questo, ci mancherebbe. Davo per scontato che lo facesse già."
"Non lo so, almeno ci provo."
"La maggior parte delle volte però i pensieri gli rimanevano in testa."
"Forse perchè non erano degni."
"Penso più che gli mancasse il coraggio."
"Si, forse avevo paura."
"Oppure gli rimanevano appesi da qualche parte, i pensieri."
"Appesi a stendere al sole, e non li ritirava mai."
"Forse, molto semplicemente non aspettavo altro che fossero perfetti. Cercavo di migliorarli al massimo."
"I pensieri non possono essere perfetti. Sono per natura difettosi."
"Mi pare più una scusa, che non un motivo."
"Devi perfezionarli e decidere se ne valga la pena di dirli."
"Devi dirli e basta, i pensieri. Altrimenti come fai a confrontarli? Alla base c'è il confronto."
"Forse è proprio di quello che ho paura."
"Perchè del confronto non hai più potere."
"Anche dei pensieri detti ormai perdi il potere."
"Magari il non poterli più ritirare indietro, mi mette un po' ansia."
"Non devi aver paura. Di cosa, poi?"
"L'altra sera ho perso i nostri discorsi."
"Come?"
"Era notte e stavamo parlando. Mi sono detto: li metto in un angolo e li riprendo la mattina, ma quando mi sono svegliato non li ho più trovati."
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