martedì 10 novembre 2009
Bambino vezzoso
Un bambino biondo vezzoso gioca in cortile lanciando una palla contro un muro di mattoni colorati dai pastelli con cui ha disegnato paesaggi e volti di persone famigliari amici che vede tutte le mattine a scuola a studiare la storia la geografia fisica fatta di foreste e montagne e non quella dei sentimenti che dovrà poi scoprire da solo senza libri di testo o versi da imparare a memoria ma esplorando di volta in volta territori oscuri mai calpestati da piede umano così come da animali invincibili a guardia di grandi castelli dove riposano principesse prigioniere dei loro stessi pensieri intricati come capelli annodati mai pettinati da anni e anni riuscirà mai il nostro valoroso condottiero a cavalcare le impervie pianure che dal regno dei cieli portano direttamente agli inferi di quelle vallate infuocate da lava rovente a fiumi e fossati attorno alle mura strette nella morsa di draghi dalle squame dorate resistenti come più dell'anima e di tutte le sue bugie bianche contro le lame di pugnali magici impugnati come fossero spade lunghe capaci di perforare la ruggine della corruzione dell'età adulta quando invece si piegano di fronte a tutte le barriere erette da persone e uomini e donne e gente intelligente che vogliono difendere ciò che in realtà non dovrebbe essere difeso ma promulgato così come i venti così come il sole la pioggia non sono mica uragani o tornadi che devastano il mondo civilizzato con palazzi alti piani su piani verso il cielo a grattarlo alla base delle nuvole i nostri pensieri e umori più grandi più belli più complessi di questo farneticare frenetico seguendo le linee dei segni dei rossi dei neri dei gialli dei verdi sul muro colorato con pastelli ricchi di quella fantasia pura infanzia non ancora offuscata dalle nebbie di tutto il tempo che poi arriverà a disturbare la quiete prima della tempesta senza gli arcobaleni tesi nell'aria tra un pentolone ricco di oro e un altro pentolone ricco della moneta corrente con cui a quei tempi in cui piangere è ancora un sollievo perchè pulisce ben bene gli occhi dalle ombre si pagano i momenti più belli eccitanti da attacare alla bacheca della memoria con puntine da disegno come se fossero fogli prima dei post-it gialli che attirano troppo l'attenzione e sono così banali tutti uguali mentre invece i ricordi appesi a quel pezzo di sughero che è la parte del cervello addetta a ricordare sono pezzi di vita che sono fotografie ingiallite dal tempo ritagli di giornali con caratteri cubitali strilloni a chiamare le persone sono fogli scribacchiati cartine da zucchero con calligragia elegante ben leggibile sono pagine di diari appunti scritti alla velocità della luce per non perdere il flusso della mano sono parole scarabocchiate più per incidere qualcosa che non per permettere ad altri poi di poterle leggere bene come si deve e come si addice a qualcosa tramandato per i posteri la cui ardua sentenza non è attesa nè osteggiata ma semplicemente allontanata il più possibile perchè francamente, beh francamente me ne infischio.
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