La questione pare essere tutta qui: quanto questo The Amazing Spider-Man di Marc Webb è diverso da Spider-Man di Sam Raimi? La risposta potrebbe essere tanto e poco. Tanto perché questo nuovo film dell’arrampicamuri ha una profondità più acuta, nonostante il personaggio sia più giovane; poco perché in fin dei conti si tratta pur sempre di un film di origini e pure alcune soluzioni sono state riprese dal film del 2002.
Per valutare il film bisogna però astenersi dal fare certi tipi di paragoni e cercare di vederlo dimenticandosi di aver visto l’uomo ragno di Tobey Maguire. Se si affronta la pellicola in questo modo, il film risulta gradevole e pure divertente in alcune sue parti. Ciò che stona sono alcuni dettagli che potrebbero non tornare molto, ovvero: gli zii che restano piuttosto nell’ombra, la mancanza totale dell’iconico personaggio del direttore del Daily Buble (e anche dello stesso quotidiano c’è solo una citazione visiva), le motivazioni trite e ritrite del cattivo. In più c’è un particolare che non può che fare arrabbiare, ovvero la pubblicità con la quale era stato presentato questo nuovo adattamento: la storia mai raccontata. Da un certo punto di vista può essere vero, perché qui ci sono molto più genitori di quanto non ci fossero stati prima (o che almeno io sappia) ma alla fin fine, stringi stringi, almeno in questo primo episodio (perché tanto si parla già di sequel) di cose straordinarie mai sapute, non ce n’è neppure l’ombra.
Buono Garfield nei panni di Peter Parker, e anche Emma Stone con i suoi occhioni belli (soprattutto in una scena) non è da meno. Insieme però non mi hanno fatto gridare alla tanto decanta chimica che pare tutti vedano.
È un film costruito per introdurre. Costruito e smontato e poi ricostruito. Staremo a vedere i prossimi episodi.
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