mercoledì 24 ottobre 2012

Beginners

Quando apri una scatola di un puzzle hai ben presente l’immagine che dovrai comporre, ma per prima cosa ti saltano fuori tutti questi pezzettini scomposti che non sai dove mettere. Alcuni raffigurano la parte centrale dell’immagine, altri invece sono zono periferiche, ci sogno gli angoli e i bordi, e pure alcuni tasselli colorati a tinta unita, rappresentanti il cielo o lo sfondo. Beginners è proprio come una scatola di puzzle ancora da fare. Inizia e sai bene che l’immagine principale sarà quella del personaggio di Ewan McGregor, con il quale il film si apre, magari insieme a una ragazza che si vede nella locandina. Questa è l’immagine del puzzle, quella rappresentata nella scatola: loro due vicini, abbracciati e sorridenti; un primo piano. Ma la pellicola non dà un prestampato di questa foto, bensì dà allo spettatore tutti i tasselli con cui comporre questa immagine. Così il personaggio di Ewan McGregor si compone di alcuni pezzetti che sono la sua vita, altri che rappresentano il padre, altri la madre, altri ancora la propria infanzia o il suo lavoro. Poi ci sono i pezzi riguardanti la ragazza, e anche se sono pochi sono pur sempre diversi da quelli del protagonista maschile e diversi anche dai suoi: ci sono quelli del suo lavoro, quelli del padre, quelli della sua lingua. Questo è Beginners: un film puzzle che si mostra proprio come tale, senza ordine di tempo o di successione. A volte alcune immagini si presentano allo spettatore in modo inaspettato, senza però disturbare la visione, anzi. Un piccolo film davvero interessante, bello e godibile, dove spiccano, oltre a Christopher Plum e l’adorabile cane, la bellezza di Mélanie Laurent e Ewan McGregor (più vai avanti con la visione e più ti rendi conto che se anche riuscissi a strappare la faccia all’attore scozzese, come faceva Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti, non saresti ancora come lui. Mancherebbero i capelli, e allora dovresti pure prendergli lo scalpo. Maledetto lui!).

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