Due cretini si incontrano e seguendo il proverbiale detto “Dio li fa e poi li accoppia” si attraggono l’un l’altra. Tutta la loro storia d’amore viene riassunta in un breve montaggio fatto di spezzoni di loro sorridenti, un attimo dopo averli visti timidi e imbarazzati. Loro al mare, loro alle giostre, loro al parco, loro sui go-kart. Tutto fila liscio fino a quando non decidono di rimanere a letto per due mesi filati, e allora il consolato degli Stati Uniti si incazza. Rispedisce lei in patria, ovvero in Inghilterra, e le impedisce di rimettere piede su suolo americano. Lui si sbatte e pare starci malissimo, mentre lei invece si ricostruisce la propria vita in terra inglese. Poi le parti si invertono e lei inizia a prenderla malissimo, mentre lui comincia a farsi una nuova vita con una ragazza di nome Jennifer Lawrence che, per essere sinceri, fisicamente è più bella della sua amata coprotagonista e nel peggiore dei casi pare essere mentalmente pignatta allo stesso pari (ma è solo lo scenario più triste possibile, nel senso che quasi sicuramente è anche più intelligente e simpatica dell’altra).
Il film è un tira e molla continuo nel quale i silenzi fanno da padrone, anche nel finale. L’empatia verso i due protagonisti è pari a zero e non ci si sente neppure in colpa per questo, pur provandoci, ma è proprio difficile provare qualcosa per delle persone che paiono non fare altro che regalarsi sedie. Riesce però nell’arduo compito di fare rivalutare un altro film del genere, One day, dove almeno ti potevi rifare un pochino gli occhi con Anne Hathaway. Qui invece l’unica degna di nota, Jennifer Lawrence, viene liquidata ingiustamente dopo poco quello che può apparire come un breve cameo. Buffo notare come le uniche scene di sesso che si vedono nella pellicola siano tra i vari amanti e mai tra di loro.
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