lunedì 22 aprile 2013

Principianti

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Mi piacerebbe perdonare e dimenticare, sa, ma non ci riesco. Fa ancora male. Il problema è tutto lì: non riesco né a perdonare né a dimenticare.

Sapevamo, senza dovercelo dire, che qualcosa era finito, ma cosa sarebbe cominciato al posto suo, nessuno dei due era ancora in grado di immaginarlo.

All’improvviso, ora gli tornò in mente un periodo ancora precedente in cui aveva pregato con già fervore che mai, quando aveva ventun anni e ancora credeva nel potere della preghiera. Quella volta aveva pregato una notte intera per suo padre, perché si rimettesse da un brutto incidente di macchina. E invece suo padre era morto lo stesso.

Due cose sono sicure: uno, ormai alla gente non gliene frega più niente di quello che succede agli altri; due, alla gente non gliene frega più niente di niente in assoluto.

Aveva avuto un’intuizione quella volta, una rivelazione a proposito di questa seduzione che poi, in seguito, per quanto si sforzi, non riesce più a ricordare.

È una ragazza in gamba, magra, attraente. Il padre ne va fiero, è contento e grato che lei abbia superato l’adolescenza senza danni e sia diventata una giovane donna.

Nella vita ci sono un sacco di contraddizioni. Non si può star sempre a pensare a tutte le contraddizioni.

“In effetti che ne sappiamo noi dell’amore? – ha proseguito Herb. – E quel che dico, be’, lo dico davvero, se volete perdonarmi la franchezza. Ma, secondo me, siamo tutti nient’altro che principianti, in fatto d’amore.

Ci sono altri – non tu, tesoro, non sto parlando di te, naturalmente -, ci sono altri che ci si mettono d’impegno per essere infelici e per rimanere tali.

Raymond Carver

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