mercoledì 15 aprile 2015
Chilometri bagnati
Il contachilometri segna 136.782, mentre fuori la pioggia batte la strada annebbiando la visuale. Bisogna procedere adagio, diminuire la velocità per salvaguardare la sicurezza. Le cinture sono allacciate, l'auto ha appena fatto il controllo di: olio, freni, gomme. Non si è mai troppo sicuri, soprattutto quando il meteo sembra remare contro e scagliarti addosso tanta di quell'acqua da non permetterti di capire dove finisce la tua carreggiata e dove inizia l'altra. Le macchine ti passano accanto inondando il parabrezza, mentre i tir nella corsia di destra procedono lenti ma inflessibili con la loro andatura da pachidermi appena svegliati. La pioggia di rimbalzo ti arriva da tutte le parti, dall'alto, da destra, da sinistra. I tergicristalli non fanno in tempo a pulire la visuale che subito devono tornare in fretta a pulire il vetro. È un continuo bagnarsi degli umori del cielo. Un cielo grigio pieno di smog invisibile. Gli unici momenti di pace sono dentro le gallerie, quelle abbastanza lunghe nelle quali devi spegnere i tergicristalli per evitare che le spazzole comincino a fare quel fastidioso rumore di gomma strisciata su una superficie ormai secca: dà lo stesso fastidio che si prova ad accarezzare un gatto contropelo. Le gallerie sono così buie, così prive di acqua, ti ci abitui subito. Quando ne vedi la fine non ti ricordi neppure più della pioggia. Alla vista le gocce, seppure grandi e copiose, si mimetizzano alla perfezione nell'atmosfera. All'uscita ti tendono un'imboscata colpendoti all'improvviso. Il mare torna a sommergerti, con insistenza ossessiva. Non puoi chiedere un momento di pausa, una pausa l'hai già avuta dentro la galleria. Devi fare in fretta, devi tendere la mano verso la leva dei tergicristalli ed essere veloce ad azionarli di nuovo, alla massima velocità, mentre la pioggia ti sbatte contro, e le altre auto ti passano accanto, i camion formano una lunga processione di rimorchi con ruote gigantesche, e lacrime insensibili sgorgano dal continuo abbandono tra penumatici e asfalto. E tu dici di andare piano, mentre la radio perde il segnale e la stazione è diventata un confuso gracchiare di voci indistinte, e il contachilometri segna appena 136.783.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento