Nulla unisce le creature quanto la sventura affrontata insieme e felicemente.
L’oblio cura ogni male, e il canto è il modo migliore per dimenticare,
poiché, quando canta, l’uomo ricorda solo quel che gli piace.
Spesso si pensa di sentire quello che si teme o si spera.
Coloro che detengono il potere, infatti, dovendo opprimere per
governare, sono condannati ad agire sensatamente; e se, trascinati dalla
passione o costretti dagli avversari, oltrepassano i limiti della
ragionevolezza, scendono su una strada lubrica e, con ciò stesso, da
soli segnano l’inizio della loro rovina. Coloro che sono oppressi e
sfruttati, invece, si servono facilmente sia del senno che della
stoltezza, poiché questi sono soltanto due diversi tipi della loro arma
nella perenne lotta contro l’oppressione, che a volte è subdola, a volte
aperta.
Tutti gli eserciti del mondo erigono, per i loro particolari scopi e per
le loro temporanee esigenze, edifici che poi, guardati dal punto di
vista della vita borghese e delle necessità del tempo di pace, appaiono
assurdi e insensati.
Ma le miserie non durano in eterno (in ciò sono simili alle gioie),
trascorrono o almeno si trasformano, e si perdono nell’oblio.
I tempi difficili, infatti, non possono trascorrere senza che qualcuno ne soffra.
La sventura degli uomini sventurati consiste proprio in questo, che per
loro le cose solitamente impossibili e vietate divengono, o almeno
sembrano per un attimo, accessibili e facili; ma quando hanno preso
stabile dimora nei loro desideri, appaiono nuovamente quelle che sono in
realtà: irraggiungibili e proibite, con tutte le conseguenze che ciò
comporta per coloro che, malgrado tutto, le ambiscono.
Appariva sempre più chiaramente che i guadagni e la vita facile avevano
pure il loro rovescio, e che il denaro, e colui che lo possedeva, altro
non era se non la posta di un grande e stravagante giuoco di cui nessuno
conosceva tute le regole ne era in gradi di prevedere l’esito.
Se devi andare all’inferno, è meglio che tu vada piano.
Zorka, che è stata zitta per tutta la sera, tace ancora, come solo le
donne sanno fare, quando sbrogliano le proprie preoccupazioni amorose
che sono per loro più importanti e impellenti di qualsiasi altra cosa al
mondo.
Ivo Andrić
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