lunedì 13 aprile 2015

Festa d'amore


Ma la cosa divertente con le fobie degli altri, quando non le condividi, è che ti viene voglia di grattarle come fossero croste. Vuoi rimuoverle.

Quando sei innamorato, non hai bisogno di fare nulla. Ti basta esserci. Esistere, senza dire una parola. Senza muoversi di un palmo.

Se qualcuno ti fa bella o dice che sei carina e te lo ripete con insistenza, finisce per fare di te la sua vittima.

Alcuni errori sono al tempo stesso semplici ed enormi. I peggiori errori che abbia mai commesso sono stati quelli dettati da una dolce speranza.

Non capisci mai di avere attraversato un confine fino a quando non sei dall’altra parte.

Ogni secondo che passava, mi sembrava di scendere lungo il dorso di una montagna a bordo di un’auto senza freni.

Quando qualcosa ti fa male, trovi sempre delle parole stupide per le tue accuse.

Lo scapolo Kierkegaard pretendeva di essere un esperto di due temi sconfinati – l’amore e Dio – su cui è impossibile avere certezze e, di conseguenza, sarebbe meglio tacere.

Soren Kierkegaard sosteneva che tutti intuiscono cosa sia l’amore, e tuttavia non riescono a parlarne direttamente. O con chiarezza. Appartiene alla categoria dell’ignoto, e un linguaggio semplice è inadeguato all’oscurità del soggetto.

Il turbamento di stare soli è questa voce interiore che ti dice che dovresti accompagnarti a qualcuno, che la solitudine è un errore.

Gli uomini, piccola, sono completamente pazzi. Ciò che ti serve è uno la cui follia sia grande abbastanza, e generosa e paziente a sufficienza, da includerti.

A poco a poco mi abituai a lui come ci si abitua a una poltrona. Accettavo, con riserva, la gentilezza e il calore che mi offriva, anche se pensavo fossero un p’ prevedibili, nel modo in cui una cosa comoda e familiare piò esserlo, e questo era il punto.

Fare l’amore con lui era come infilarsi dentro un autolavaggio, tranne che dall’altra parte ne uscivi più sporco e più vivo.

“Perché tu mi ami?” Le chiesi, sempre in un sussurro, un po’ intimorito da come avrebbe potuto rispondere. Non avevamo mai affrontato l’argomento fino a quel momento.
“Non lo so,” disse.
“Non lo sai?”
“Sei una persona migliore di me.”
“Mi ami per questo?”
“Bradley, non credo che le persone dovrebbero parlare di queste cose.”
“Perché no?”
“Alcune cose non dovrebbero essere espresse a parole.”

Ogni giorno questa scena familiare […] mi si presentava come un fatto compiuto, una realtà constatata. In verità, ci sono solo due realtà: quella della gente innamorata o che si ama e quella di tutti gli altri che ne stanno fuori.

Ero sollevata che non mi avesse aggredita sulla porta. Anche se non avrebbe potuto farmi alcun male, perché quella settimana ero completamente innamorata, ero immortale.

Se sei intelligente, la felicità la tieni per te stesso.

Ancora adesso non so che cosa esattamente amasse in me, e non lo so perché non devo saperlo. Basta che lo sappia lei.

Non sempre puoi ottenere ciò che vuoi, ma a volte ottieni ciò che ti serve.

 Charles Baxter

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