Il distaccamento della mente dalla personalità è un fenomeno che colpisce non solo illustri docenti unversitari e scrittori di indubbia fama. Con il passare del tempo e l'avanzamento di studi mirati, si è potuto constatare come la DMP, come viene acronicamente chiamata, risulti piuttosto comune in individui abituati, forse in modo eccessivo, ai balzi temporali. Questa attività, che nei seggetti di studio si è trasformata in una strana forma di dipendenza, porta l'individuo a non riconoscere più il tempo come una unità di misura attendibile. I cambiamenti di anno, mese, giorno, e nei casi più gravi addirittura di ora o minuto, fanno si che il cervello alla lunga non riesca a identificare l'arco temporale in cui elaborare le informazioni che arrivano attraverso occhi e orecchi. Per evitare il sovrapponimento di immagini e suoni il cercello esclude quindi il tempo come chiave di decodifica degli eventi.
Fino a qualche tempo fa il tunnel di Raushmid era ritenuto una malattia a se stante, anche se di breve durata. L'individuo colpito infatti lamentava degli strani echi, come voci e rumori che si mischiavano tra di loro a volume diversificato, ma tali sintomi andavano a morire nel giro di alcuni mesi, senza bisogno di alcuna cura o trattamento farmacologico. Solo recentemente si è giunti alla tesi secondo cui il tunnel di Raushmid sia solo l'anticamera della DMP, e che la scomparsa dei sintomi del tunnel sia la risposta che l'organismo umano dà al sovrapponimento di informazioni slegate tra di loro a livello temporale, portando così il soggetto a distaccare, inconsciamente, la mente dalla propria personalità.
Gli scienziati e i medici tutt'ora divergono sulla possibilità che l'unica cura possibile al tunnel di Raushmid sia l'inevitabile contrazione, da parte del soggetto interessato, della DMP; ma da quando le due malattie sono state strettamente legate tra loro non esiste alcuna casistica secondo cui un tunnel di Raushmid non sia sfociato in una più cronica DMP. Per questo l'intero ambiente sanitario ritiene giusto affermare che l'unica cura al momento possibile per il distaccamento della mente dalla personalità sia quella di trovare al più presto una cura per il tunnel di Raushmid.
E' pensiero comune, in ambito accademico, che i soggetti colpiti da DMP siano ormai casi clinici perduti.
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