ogni anno era un nuovo dottore, nuove lastre, nuove ipotesi, nuove cure. chi diceva che non avevo niente, chi invece che ero grave, altri gravissimo, altri invece non mi visitavano neppure. alcuni mi facevano stendere sul lettino, strappando via la carta su cui si erano sdraiati sopra chissà quanti altri pazineti prima di me, e poi mi guardavano, analizzavano la zona, mettendosi i guanti, la mascherina: non sapevano se potessi essere contagioso, meglio prendere tutte le precauzioni del caso. uno, dopo avermi tastato massaggiato controllato con i polpastrelli tutto il piede risalendo dalla caviglia lungo il tendine per fermarsi poi all'estremità opposta del polpaccio, quella sotto il ginocchio, si sedette dietro la sua scrivania e mi disse:
il problema è che lei ha un grifone incastrato nel tallone.
un grifone?
si un grifone. di solito fanno il nido sotto la pianta del piede e una volta che le uova si schiudono i piccoli prendono il volo e se ne vanno. nel suo caso però uno dei cuccioli è rimasto impigliato con la zampa in quella sottile membrana che attutisce lo sfregamento del tendine d'achille contro l'osso.
vede, disse sporgendosi verso di me e disegnando uno scarabocchio su un foglio bianco immacolato. all'inizio non capivo, seguivo i suoi tratti senza riuscire a vedere dove potessero portare; ma quello che ne uscì fuori alla fine fu un vero e proprio capolavoro di grifone ruspante, con tanto di dettagli sul beccho, le ali, la coda.
è normale che lei provi dolore: via via che cresce il piccolo ha bisogno di uno spazio sempre più grande, è un po' oppresso tra le pareti che lei gli riserva; perciò spinge, graffia: si agita. è questa la natura del male che lei sente da mattina a sera.
non mi fa male sempre, solo quando cammino: il movimento tacco punta, trasferire la forza sul pavimento per trasformarla in passo, movimento.
anche questo è normale, nella sua situazione ovviamente. il grifone tende a voler volare, non ama molto la terra ferma, o l'acqua, anche se ha le zampe preferisce non usarle: le riserva per afferrare le prede, per agguantarle mentre in volo plana giù in picchiata. quando lei cammina lo spinge in pratica ad andare un po' contro la sua stessa natura: camminare invece di volare.
quindi dovrei solo trovare il modo di addomesticarlo, portarlo magari due o tre volte a passeggio durante il giorno.
si, basta che lei lo abitui. all'inizio, come ora, sarà un po' riluttante. cercherà di opporsi, beccando i nervi e cercando di strappare i tendini con i suoi artigli; ma con il tempo si abituerà anche a camminare, e per lei il dolore diventerà sopportabile.
sopportabile, è questo a cui devo aspirare? a soffrire di un dolore sopportabile?
purtroppo si. il grifone rimarrà per sempre nel suo tallone, a meno che non si sottoponga ad un intervento per estrarlo. ma l'avverto: l'operazione è piuttosto complicata, vista l'età ormai avanzata dell'animale. di solito interventi del genere si cerca di effetturali molto tempo prima, quando ancora il piccolo deve mettere le piume e gli artigli risultano ancora poco affilati. nel suo caso invece l'animale è già abbondantemente cresciuto, c'è il rischio che il grifone non sopravviva all'operazione.
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