giovedì 24 dicembre 2009

Per chi vuole i regali arriveranno, chi non li vuole non li aspetti

oggi ho preso tutto - sentimenti affetti pensieri sorrisi-che-non-ho-potuto-sorridere-a-chi-volevo - e ho impacchettato ogni cosa in scatolte condite con fiocchi e carta colorata e palline luccichenti appese agli angoli. ho chiamato un furgone tnt e traco gli ho dato tutto il trasporto da trasportare alle persone scritte in calligrafia più arrotondata possibile. mi sono messo seduto sul tavolinetto basso del salotto ed ho scritto uno ad uno gli indirizzi, cercando di restare calmo, di rendermi leggibile il più possibile.
spero che i regali arrivino in tempo, nonostante la pioggia il vento o la neve da qualche parte. ho detto, quasi preoccupato quando ho consegnato tutti i pacchetti: se vuole metto il francobollo su di ognuno, metto un francobollo con l'immagine di un uccello, di un passerotto azzurro, un colibrì che porta sul becco un ramoscello di qualcosa, sbatte le ali e si tiene in volo; magari in questo modo arriva prima.
il corriere, un ragazzo con la barba fatta poco e un berretto con visiera, mi ha rassicurato mettendomi una mano sulla spalla: non c'è bisogno del francobollo, ha già fatto tutto quel che c'era da fare e da pagare.
ma io vorrei che queste cose arrivassero ai destinatari al massimo domani, possibilmente questa sera, in modo che possano mettere i pacchi sotto l'albero, che li possano tenere un po' lì a covare, a far crescere la curiosità, senza neppure guardare il bigliettino di chi glieli ha mandati; almeno in questo modo quando li apriranno e penseranno a me, a chi li ha spediti prima in lapponia e poi da loro, ed esploderanno in spero felicità abbastanza abbondante a seconda di quanto hanno aspettato ad aprirli.
non si preoccupi, mi ha detto il corriere, correrò il più possibile e il più veloce per arrivare quanto prima sotto l'albero di ognuno.
grazie, ho detto, grazie mille babbo natale.

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