Critica sociale sul mondo politico americano? Sarebbe stato lecito aspettarselo, visto l’argomento trattato da Candidato a sorpresa, e in effetti c’è pure un po’, soprattutto in bella vista nella primissima parte, quella che accompagna i titoli di testa. Poi il film sfugge dai binari che si potevano essere ipotizzati, deragliando completamente per seguire le capacità comiche di Will Ferrell e Zach Galifianakis.
La pellicola diventa così una divertente storia comica trasportata nel mondo delle campagne elettorali americane, quelle per così dire di provincia, non quelle enormi per le presidenziali. Ci sono gag divertenti e uscite davvero irriverenti, nelle quali i due protagonisti sguazzano felici come grossi pesci in uno stagno tutto loro: sono i re, assoluti di questa commedia, e Ferrell può definirsi anche una specie di paladino di questo tipo di film, un precursore, il capo governativo, vantando innumerevoli cloni ambientati in altri mondi attuali e passati, portati tutti all’eccesso per sottolinearne l’assurdità. Ormai questo genere di film è possibile definirlo alla Will Ferrell, e non sempre risulta essere un male. Conoscendone la natura è possibile capire ancor prima di iniziare a guardarlo se un film ti potrà piacere oppure no, se è meglio lasciar perdere o se prendersi il tempo per vederlo. Qui si ride, si scherza, si passa un’ora e mezza in perfetta beatitudine comica, se però volete vedere qualcosa di serio riguardo l’ambiente politico americano è meglio prendere Le idi di Marzo. Basta saperlo, appunto.
Cosa volete (di più)?
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