L'occhio di Sarah non aveva subito danni - i suoi grandi occhi castani rimasero la caratteristica dominante in un volto che sarebbe diventato bellissimo - ma per il resto della sua vita una minusscola, sottile cicatrice biancazzurra serpeggiò da un sopracciglio fin sopra la palpebra, come un tratto incerto di matita.
Nella storia di Sarah e Tony era tutto così carino da risultare quasi insopportabile.
L'obbiettivo aveva colto Sarah e Tony mentre si sorridevano come se rappresentassero l'anima stessa del romanticismo sotto il sole di aprile, con gli alberi fitti e un alto spirgolo dell'hotel Plaza appena visibili alle loro spalle.
Leggerai un sacco di bei libri. Oddio, ne leggerai anche qualcuno non tanto bello, ma così imparerai a distinguerli.
Da qualche parte vicino alla Quarantaduesima la baciò. Non era la prima volta che veniva baciata - nemmeno l aprima volta che veniva baciata sul piano scoperte dell'autobus della Fifth Avenue; un ragazzo del liceo aveva già avuto questo ardire - ma nel suo genere era il primo bacio che avesse mai ricevuto.
"Ah, mi ha spezzato il cuore. Ma del resto all'epoca il cuore mi si spezzava in media una volta al mese, variava solo l'intensità della sofferenza. Cosa vuoi per dessert?"
"E adesso ogni quanto ti si spezza, il cuore?"
"Eh? Mah, un po' meno spesso. Due-tre volte all'anno."
a Roma faceva un caldo tale da squagliare gli occhi nelle orbite.
Mentre l'autunno si faceva più freddo, trasformandosi rapidamente in inverno, lei tornò a New York da sola.
Non si poteva nemmeno dire che fossero amici intimi: potevano passare settimane intere senza che lui si facesse sentire, o senza che a lei importasse, e quando chiamava ("Emily? Ti va di cenare insieme?") era come se non si fossero mai separati. E a entrambi andava bene così.
Alla fine, nell'ascensore, smise di parlare: non perché avesse finito, ma perché a quel punto sembrava importante stare zitti.
Lo so quanto ti senti sola; essere tanto soli è un delitto per chiunque.
Richard Yates
Nessun commento:
Posta un commento