lunedì 23 febbraio 2015

Passare l'inverno

Più riguardo a Passare l'inverno  
Non parlavamo ed era un bel silenzio, non un silenzio pesante, semplicemente non avevamo bisogno di parlare. 

Il mare di notte è soprattutto rumore di onde e luci che si riflettono.  

La bacio e mi dico che solo in bocca si sente davvero la dolcezza delle persone. 

Oliver Adam  

mercoledì 18 febbraio 2015

Cosa mangiare

Quindi, il gioco funziona così: ognuno prende un foglio di carta, lo divide in tante parti e in ognuna di queste scrive un tipo di pizza che vorrebbe mangiare. Tipo: margherita, prosciutto e funghi, diavola. Cose così. È necessario avere abbastanza possibili pizze, almeno il gioco è più divertente. Diciamo almeno cinque pizze per uno. E cerchiamo di non avere dei doppioni. Cioè, se io metto patate e wurstel, tu devi evitare di mettere patate e wurstel, altrimenti questa ha più possibilità rispetto alle altre. Insomma, una volta scritte le pizze sui foglietti di carta, li ripieghiamo con cura, cercando di farli tutti uguali e non lasciare al tatto un qualsiasi appiglio per individuare una determinata pizza. Fatto questo mettiamo tutti i biglietti ripiegati dentro un bicchieri e li mescoliamo bene bene per aumentare la sorte. A questo punto tu peschi una pizza e io pesco una pizza. Le pizze che escono fuori saranno quelle che mangeremo. Ovviamente le dividiamo, facciamo metà per uno. Quindi, mi raccomando, vediamo di scegliere pizze che piacciono a entrambi. Se per esempio te nelle possibili scelte indichi una capricciosa, questa mossa non vale, perché a me non piacciono i carciofini e non potrei mangiare la tua metà di pizza. Una volta fatta l'estrazione prendiamo tutte le pizze che non sono uscite, le riscriviamo in altrettanti bigliettini e rimettiamo dentro il bicchiere tutti quanti i fogliettini, sia quelli con le pizze che sono uscite, sia quelli con le pizze che non sono uscite e che hanno i loro doppioni. Li rimettiamo tutti dentro il bicchiere e li lasciamo riposare per la prossima settimana, quando rifaremo la stessa estrazione, solo che quelle che non sono uscite questa settimana avranno più possibilità di essere estratte. Che ne dici?
Mmmmm. È un gioco interessante, davvero. Ma io oggi ho voglia di una focaccia radicchio e scamorza.

lunedì 16 febbraio 2015

Passare l'inverno

Più riguardo a Passare l'inverno  
Non parlavamo ed era un bel silenzio, non un silenzio pesante, semplicemente non avevamo bisogno di parlare. 

Il mare di notte è soprattutto rumore di onde e luci che si riflettono.  

La bacio e mi dico che solo in bocca si sente davvero la dolcezza delle persone. 

Olivier Adam  

mercoledì 11 febbraio 2015

Una firma

Andremo a mangiare per festeggiare una firma. Un autografo fatto con passione e lungo quasi una vita. Nella calligrafica si può vedere tutta una storia universitaria, poi superiore, media, elementare, fino a scomparire dove non c'era niente se non puro e semplice divertimento. Dalla fine all'inizio, è un viaggio al ritroso che acquista sempre più significato. Ha una profondità diversa nella prima lettera del nome rispetto all'ultima lettera del cognome, nonostante questo l'ultima non avrebbe avuto modo di essere scritta se non ci fosse stato quel primo giorno di ebrezza quando ancora il leggere era una forma d'arte di imparare a memoria le fiabe lette ripetutamente da qualcun'altro, e lo scrivere erano disegni favolosi nel tentativo di imitare i segni tracciati da gente più grande. Andremo a mangiare per festeggiare un autografo lasciato con un tuffo al cuore, ed anche se sulla carta non c'è, la dedica è fatta con inchiostro simpatico, quella è tutta quanta a tuo nome, e per te.

lunedì 9 febbraio 2015

Eredi di un mondo lucente

Più riguardo a Eredi di un mondo lucente  
Ninel conosceva lo strepitio celere e feroce della vecchia Remington di Bertram, sulla quale certe volte io copiavo un paragrafo del romanzo che in quel momento mi assorbiva, un po’ per la gioia di vedere le parole volar via dalle mie dita come se a inventarle fossi io, e un po’ (o soprattutto) per soffocare la voce di Ninel, con i suoi continuo sussurri all’orecchio di Bertram. 

Non si ha voglia di conservare quello che si odia.  

Perché correre ancora? Non avendo una meta, non c’erano traguardi. 

L’uomo saggio parla di idee, l’uomo mediocre di azioni, lo stolto di persone. Questo, mia cara Rose, è un intelligente proverbio degli arabi. 

Cynthia Ozick
   

venerdì 6 febbraio 2015

Nevischio

Io non so perchè
ma ti muovi dentro me
e non so se tornerai
io non credo cambierai.

E non sai di gelosia
nella mia mente sei comunque mia
faccio come il nevischio lo sai
avermi non potrai.

Non cambierò mai di stile
non mi vedrai come adesso affondare
nel terreno che circonda il tuo viale
già, puoi restare senza
puoi restare senza.

Scoppiare potrei
noi insieme così
non c'è distinzione vedi
sognare potrei
io ci spero tu si.

Prova il vento a muoverci
finchè ci muove il pensiero tuo sale
non è più ieri e tu non ci stare

Mi dirai che senza un fine non ci riesco a stare.
Mi dirai che senza un fine non ci riesco a stare
senza un fine non ci riesco a stare.

Performed by Verdena

mercoledì 4 febbraio 2015

Camminando pensando di arrivare

Perdersi a Lucca non è mai stato così facile, con le strade interne che si incastrano le une con le altre, e le entrate delle librerie che si affacciano in una via mentre le uscite sono su delle altre. Le mura sono un confine che sembrano rassicuranti, oltre di esse c'è il resto, è vero, ma con loro ad abbracciare la città non è possibile perdersi. Basta arrampicarsi sopra di esse, tra una frase e l'altra, continuare a parlare come se niente fosse, e aspettare un'altra curva, un'altra ancora, prima di scendere e andare alla ricerca della macchina. L'auto è lontana, e il tempo comincia a scarseggiare: tic tac. Il rumore delle lancette si confonde con il suono dei passi di chi passeggia accanto a noi. Sono i tacchi o sono i cani che rischiano di cadere dentro le fognature che non hanno niente di medioevale. E i piedi cominciano a farci male così tanto da pensare di esserci persi, senza riuscire a trovare una strada una che fosse una strada che si avvicina a un nostro ricordo vicino. Gli occhi cominciano a vedere piccole stelline intermittenti. Non sono le luci dei lampioni che iniziano ad accendersi, ma i sintomi di una stanchezza che non può più essere ignorata. Per arrivare alla macchina c'è ancora molta strada da fare. Il sole è tramontato e ci ha lasciati soli, mentre i locali dove i giovani festeggiavano l'ultimo dell'anno si sono svuotati e sono rimasti sfitti. C'è ancora tempo per festeggiare, e la stanchezza non va ignorata, va semplicemente accantonata.

lunedì 2 febbraio 2015

Gennaio 2015

"La felicità non è qualcosa che sperimenti, è qualcosa che ricordi."
Oscar Levant