mercoledì 31 dicembre 2008

Taglia larga, lungo i bordi

Andiamo a Time Square a vedere la palla cadere. A non ubriacarci di bollicine ma di vino rosso in grossi bicchiere di plastica. Vestiamoci come deficienti, di rosso, come babbo natale, quando natale è ormai passato. Per poi risvegliarsi a Città del Messico, in cima ad una piramide maya, e trovare gli indizi per tornare indietro. Le probabilità in cartoncini artigianali e ritagliati male. Un ultimo dell'anno abbracciato alle nostre molteplici personalità.
"Ci vorrebbe uno specchio grande quanto Saturno, ed anche allora le immagini riflesse non sarebbero che un quindicesimo di quello che hai dentro."

Sconclusionatamente fine

Concludiamo questo 2008 pieno di morti e di addii standocene bene bene sdraiati a letto, sotto le coperte. Gli occhiali sporchi fanno vedere ombre e appannamenti dove invece l'immagine è liscia e per niente ruvida. Chiudiamo la porta a quest'anno, che di anno ha avuto bene poco, perchè se riusciamo a demolire il 2008 è più facile vedere bello il 2009.
Li chiudiamo, questi dodici mesi bisestili, cercando magari delle informazioni su Bologna e dintorni. Pontificando viaggi e scorpacciate di strade. Con la neve sull'appennino e tre ppp per raggiungere Barberino. Non si sa quando, non si sa perchè, e il bello è proprio che non si sa neppure se si (sa).
Ora chiudo perchè Firenze è vicina, e il Bayern Monaco sta per fare goal in una replica di inizio estate. Che tristezza. Con l'alito che sa ancora di caffè e le gambe che iniziano a sudare.

martedì 30 dicembre 2008

Il Matrimonio dei Fiammiferi

Immagine di Il matrimonio dei fiammiferi

Io so solo che la vita è una serie di investimenti sbagliati che finisce con una lunga, lunghissima serie di giorni passati su una sedia a fissare il vuoto.

Era una ragazza ottimista e anche quando si ritrovò nei guai fino al collo, continuò a credere che se si fosse rimboccata le maniche senza permettere ai problemi di inasprirle la vita, tutto sarebbe andato a posto al più presto.

I segreti che ci scambiamo in quelle notti erano non meno essenziali e vitale del sangue che ci scorreva nelle vene.

E io, per la prima volta nella mia vita, compresi con gioia sempre più grande che diverso può voler dire complementare.

Truccati o no, i suoi occhi non erano abbastanza grandi per contenere tutta la vita che avevano dietro di sé.

Lo sai, i primi tempi che stai con qualcuno e sei ancora innamorata, credi di sapere tutto di lui. Poi un giorno apri un cassetto e trovi una vecchia lettera d’amore, un diario, una pistola. E non ti sembra possibile collegare quel nuovo dettaglio alla persona che credevi di conoscere.

“Lo sai quando una persona è abbastanza adulta per fare sesso secondo me? Quando diventa interessante.”

Ma purtroppo succede fin troppo spesso di incontrare certe persone e fare determinate esperienze nel momento sbagliato.

Cercavo il fuoco, non la luce.

Knud insisteva per avere la sua paura perché chi vive senza paura o è un pazzo o non vivrà a lungo.

Alla fine ognuno di noi ha un’unica storia da raccontare. Ci vuole una vita intera a viverla e a volte meno di un’ora a raccontarla.

L’accettazione porta con sé una grande calma.

Come si chiama quel libro per bambini? Buona notte, luna. Buona notte.

Jonathan Carroll

lunedì 29 dicembre 2008

La ballata delle possibilità

Stavo anche per regalarti uno Channel N. 5, ma poi una commessa si è avvicinata
ed ha rovinato tutto...

venerdì 26 dicembre 2008

The Diamond Sea

Time takes its crazy toll
and how does your mirror grow
you better watch yourself when you jump into it
'cause the mirror's gonna steal your soul

I wonder how it came to be my friend
that someone just like you has come again
you'll never, never know how close you came
until you fall in love with the diamond rain

throw all his trash away
look out he's here to stay
your mirror's gonna crack when he breaks into it
and you'll never never be the same

look into his eyes and you can see
why all the little kids are dressed in dreams
I wonder how he's gonna make it back
when he sees that you just know it's make-belief

blood crystalized as sand
and now I hope you'll understand
you reflected into his looking glass soul
and now the mirror is your only friend

look into his eyes and you will see
that men are not alone on the diamond sea
sail into the heart of the lonely storm
and tell her that you'll love her eternally

time takes its crazy toll
mirror fallin' off the wall
you better look out for the looking glass girl
'cause she's gonna take you for a fall

look into his eyes and you shall see
why everything is quiet and nothing's free
I wonder how he's gonna make her smile
when love is running wild on the diamond sea

Performed by Sonic Youth

mercoledì 24 dicembre 2008

Respirare

1. Compiere il processo di respirazione; per estensione, vivere: respirare a fatica; i pesci respirano con le branchie; non si respira per il troppo fumo!; l'investito non respirava più.

2. (fig.) aver riposo, conforto, sentirsi sollevato: finiti gli esami, finalmente rspiro

inspirare ed espirare l'aria: in montagna respiri aria pulita; sono stufo di respirare questa aria

martedì 23 dicembre 2008

Accasciari in bagno

E poter tornare ad accasciarsi in bagno... sembra una cosa brutta, quando invece non lo è... non lo è per niente. Sentire lo stomaco aggrovigliarsi, frustarsi, sanguinare e gemere... ma avere le ginocchia apposto, non sentire il peso su di esse... e poterle piegare e sfruttare al massimo. Vedere il proprio corpo come una macchina... che funziona non correttamente... ma almeno a modo... non puoi correrci... non puoi fare gare... ma puoi camminarci... usarlo come è normale.
La macchina è un corpo.
Le mele sono mele.
L'autunno è passato e tra poco arriva natale.

lunedì 22 dicembre 2008

Penelope


Dopo tanto tanto mi sono ritrovato a guardare un film che non avevo visto su Italia 1. L'ultima volta che mi era capitata una cosa del genere mi sembra che la prima serata fosse ancora indicativamente verso le 20.30, mentre adesso (l'ho scoperto solo al momento) sembra essersi spostato alle 21.15 (piccoli passi per arrivare a mezzanotte). A parte gli irritanti tagli per la pubblicità, fatti con l'accetta, dopo soli cinque minuti di film e a meno di un minuto dalla fine, sempre per pubblicizzare lo stesso schifosissimo telefilm adolescenziale di merda; a parte le super irritanti scritte che ogni tanto apparivano a piè di schermo, che non solo tagliavano una parte di proiezione ma facevano pure rumore; a parte tutto questo il film che ho visto mi è piaciuto.
Si tratta di Penelope, film che da un po' di tempo meditavo di prendere a noleggio e che poi alla fine è arrivato in tv. Parte in modo magnifico, quasi fosse una versione di Edward Mani di Forbice al femminile, ma cala inevitabilmente sulla lunga distanza. Nonostante questo i risultati rimangono sempre abbastanza buoni e gradevoli. I toni sono ovviamente da favola e va quindi visto con occhi da favola. Alcuni personaggi sembrano essere strati tagliati via in fase di montaggio (vedi il primo giornalista), ma questo sarà un misterò che difficilemnte sarà mai risolto Brava la Ricci, e anche James McAvoy, lontano da Espiazione e Wanted, che gioca a fare il Silvio Muccino inglese. Carina la comparsa di Reese Witherspoon, fantastica vestita da ape.

Giudizio: Dvd
  • Cinema ==> Da vedere assolutamente, correre al cinema
  • Dvd ==> Da vedere, ma si può aspettare il noleggio
  • Tv ==> Niente di esaltante, se proprio si deve vedere aspettare il passaggio in tv
  • Passeggiata ==> Perdibilissimo. Andate pure a fare una passeggiata.. anche sotto la pioggia

venerdì 19 dicembre 2008

In Our Gun

The first words that came could've been more inspired
You must be hungry or tired or frozen
So put up your feet, throw some coal on the fire
And weave us a tale of delight

So we sit in our gun and we wait for our turn
We'll be waiting all of the night
So we sit in our gun and we wait for our turn
We'll be waiting all of our lives

We're all to blame
We hide away
Let's take the sand from this bottomless pit
It's hell to pay
So run away
Destroy on command all who came and then quit

It's been carefully planned by the ones you won't see
Send out the monkeys, they come out of the bushes
To piss in the punch and then smash up the decks
It's your party, we're all obliged

So we sit in our gun and we wait for our turn
I think you hurt him, there's blood on the floor
So we sit in our gun, can I ask what you're on?
If you made it there's hope for us all

We're all to blame
We hide away
Let's take the sand from this bottomless pit
There's hell to pay
So run away
Destroy on command all who came and then quit
You're all the same
So hide away
Let's steal the sand from this bottomless pit

Perfomed by Gomez

giovedì 18 dicembre 2008

Sono andato a vedere Le Luci Della Centrale Elettrica


Ho fatto passare più o meno una settimana prima di parlare di questo concerto. L'ho fatto invecchiare come si fa con un buon vino, ed ora sono pronto.
Non mi trattengo a lungo sulla lunga (scusate il gioco di parole) attesa per il concerto. Arrivato alle 22 mi sono sorbito quattro, dico quattro, gruppi universitari, dove solo l'ultimo era abbastanza accettabile (peccato per il cantante: un fighetto che per due grida di sue compagne di corso credeva di essere chissà che [l'unica cosa è che somigliava molto assai a Perry Farrell]); Vasco e Giorgio Canali hanno iniziato a suonare verso mezzanotte.
Temevo un po' la resa dal vivo, ed invece il concerto, a parte qualche problema iniziale, è stata davvero fantastico. Le canzoni sono state un po' rimodellate, e in due o tre sono state aggiunte delle tag con Vasco che leggeva estratti già nel suo blog.
Il vederlo dal vivo per la prima volta, forse un po' appesantito ma fantastico (sembrava un Jack White un po' più in carne), ha dato un volto, come è ovvio, alle canzoni, alle parole. Il commento più azzeccato che è sentito è quello della ragazza accanto a me (che però non è arrivata a fine concerto): "E' un incazzato triste." In effetti non so se fosse solo per quella serata, magari per il fatto di averlo costretto a suonare ad un orario incredibile, ma pareva proprio così: incazzato, ma triste. Prima di martedì scorso pensavo che fosse un tipo estremamente timido, che parlava poco; dopo martedì ho un'immagine completamente diversa: ha l'aria dell'ultimo esemplare della sua specie, come se in questi anni avesse visto andarsene uno ad uno tutti gli altri membri della sua "famiglia", ed ora fosse rimasto davvero solo. Una sensazione che ovviamente non gli piace, non piacerebbe a nessuno. Ma questa è solo una mia stupida impressione, l'importante è la musica e la musica dice che se ci fosse un suo nuovo concerto in zona ci andrei di corsa.

mercoledì 17 dicembre 2008

Ingoiare merda

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Stop

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Ingoiare merda

martedì 16 dicembre 2008

Relazione medica

Ogni giorno nascono nuovi dottori. Sembrano sbucare fuori come i funghi, dal nulla. Invece hanno percorso una lunga strada, che spesso può essere divertente ma che a volte diventa anche difficile.
Ormai attorno a me iniziano a nascere sempre nuovi dottori. Mi guardo in giro e ne vedo ogni giorno di nuovi. Io rimango semplice paziente, perchè almeno si può dare un senso a tutti questi dottori. Ormai, si dice, ci sia un dottore per ogni paziente.
Prima eravamo un paziente e un paziente. Ora siamo un dottore e un paziente. I conti tornano meglio, ora.

lunedì 15 dicembre 2008

Ma era proprietà privata

grida tu qualcosa. come quando dai tuoi occhi traboccava il cielo. e cosa vuol dire questa cosa di darsi. di prestarsi a qualcun altro a tempo indeciso. impreciso. per poi vedere insieme le macerie del paesaggio. scambiarsi i modi di dire. farsisoffrire. non darlo a vedere. rimanercimale. che non mi vieni a vedere. organizzare i miseri giorni di ferie. dei dipendenti. Trovare dei posti sperduti. ma tu ci sei già stata. telefonami di notte ti prego svegliami. relativamente vicini e poco costosi ma. tipo due anni fa. li avevi già visti. sti posti. degli alberghi infami che però mettono paolo conte appena svegli. prenotare per piantare le bandiere su marte. sulla bocca chiusa. Ma era proprietà privata. fammi guarire. fammi passare. ma fermami. ho perso un foglio su cui avevo scritto delle cose che non mi ricordo. solo che tutto sia sopportabile e rivoluzionabile. e che la solitudine sia solo un animale domestico. e ci faccia dei massaggi thailandesi. invece di complicarci lo stomaco e di disidratarci. in litri di pianti abbastanza imbarazzanti. E troppo occidentali. tu non mi dici niente. anche perché adesso dormi. le nostre vite precedenti. cosa stavamo facendo contemporaneamente. amareètuttountornare. le nostre madri abbandonanti. i compleanni i supplementi sui biglietti dei treni interregionali i telefoni fissi i compiti per le vacanze i nostri fratelli. i nostri laghi interni. scambiarsi la saliva e le illusioni. in cosa consiste. la notte burocratica. la notte democratica. la notte amministrativa e professionistica. “la difficoltà di costruire una zattera. ho la scatola dei ricordi che esonda. Ti prego torna. Ti prego torna. da dove sei venuta.

Le Luci Della Centrale Elettrica

venerdì 12 dicembre 2008

Letter Read

My love
My love
My love
How could you do this to me

My love
My love
My love
You were supposed to be

And I shouldn't have to tell you to explain yourself
Mmm
Oh

My love
My love
My love
How could you do this to me

My love
My love
My love
You're not enough for me

And I shouldn't have to tell you to explain yourself

All I have is your letter read and I cannot get it out of my head

And I'm afraid and I can't breathe
And I'm in love with you but you are not with me
And I have put so much into a life
I made too much about you now to lie

My love
My love
My love
How could you do this to me

My love
My love
My love
You're not enough for me

And I shouldn't have to tell you to explain yourself

But all I have is your letter read and I cannot get it out of my head
All I have you letter read and I cannot get it out of my head

And I'm afraid and I can't breathe
And I'm in love with you but you are not with me
And I have put so much into a life
I made too much about you now to lie

Time passes by while I wait for your call
Time passes by
I hear nothing at all

And I'm afraid and I can't breathe
And I'm in love with you but you are not with me
And I have put so much into a life
I made too much about you now to lie

I'm afraid and I can't breathe
And I'm in love with you but you are not with me
And I have put so much into a life
I made too much about you now to lie

I'm afraid and I can't breathe
And I'm in love with you but you are not with me

Performed by Rachael Yamagata

giovedì 11 dicembre 2008

Brkeac Munan

Lo scrivevo qualche post fa, di Brokeback Mountain, e il giorno dopo la sua messa in onda ho letto la notiza. Avrei voluto scriverne subito, ma non avevo tempo di prendere il pc e scrivere qualcosa di sensato (non che quello che sto scrivendo ora abbia sia qualcosa di sensato, sia chiaro).
La prima in tv, almeno la prima visione in una tv-non-sky di Brokeback Mountain è stata tagliata, o meglio: è stata censurata. Io ne ho visto solo il finale quindi non mi sono accorto di niente, ma il giorno dopo, leggendo un po' tra i forum, ho scoperto che Raidue, o chi per loro, aveva provveduto a togliere dalla pellicola alcuni momenti ritenuti "non opportuni".
Dà sempre fastidio sentir parlare di censura, soprattutto se si tiene di conto che il film, proprio per le tematiche trattate (anche se già qui i coglioni cominciano a girare a duemila) era stato trasmesso in seconda serata.
A parte il fatto che, da quello che ho letto, il film era difficilmente comprensibile dopo l'opera di potatura (tutte le liti familiari risultavano prive di senso, visto che non se ne conosceva il motivo); ma scusate, censurate un film bellissimo come Brokeback Mountain, in seconda serata, e poi mandate l'Isola dei Famosi in diretta in prima serata? Non ha senso, no?
E poi, perchè tagliare i baci tra Heath Ledger e Jake Gyllenhaal e tenere il rapporto anale sempre tra Heath Ledger e Michelle Williams? A questo punto....

mercoledì 10 dicembre 2008

Inizio

Ho preso un me a caso, uno fra i tanti. Non l'ho modificato minimamente, anzi l'ho lasciato il più possibile uguale a come è. Non l'ho abbellito, né imbruttito: l'ho semplicemente preso come un mago potrebbe prendere un coniglio nel proprio cilindro.
Mi sembra inanimanto, un po' intontito, e forse è entrambe le cose. Gli ho fatto ricordare cose che molto probabilmente non credeva neppure di sapere, e gli ho dato un compito assai pesante.
Non so se mai mi perdonerà per quello che gli ho chiesto di fare, però devo dire che mi ha stupito non poco quando ha accettato di farlo. Pensavo che sarebbe stato più difficile convincerlo, credevo di dover accampare scuse su scuse, o alla fine di ricattarlo pure. Invece mi ha semplicemente guardato e mi ha detto:
"Non credo di capire totalmente quello che voi, e quello che vuoi che io faccia; ma per me va bene. Ok, facciamolo."
Gli ho versato da bere e ho fatto tutte le premesse del caso. Non volevo ingannarlo, non dopo che mi aveva mostrato tutta la sua fiducia.
"Ascolta: non posso prometterti niente. Non vorrei che ti aspettassi qualcosa per poi dopo rimanerne deluso. So bene o male dove tutto quello che ho in testa ti porterà, ma non so al cento per cento se mai arriverai là dove dovresti arrivare. Potrei perderti prima, oppure abbandonarti in qualche landa desolata, solo e senza nessuno attorno. Ed anche se mai arriverai dove vorrei, non so se potrai mai tornare indietro o se sarai per sempre confinato là, come chiuso dentro una scatola."
Lui mi ha guardato sereno, tranquillo, come chi ha già scelto da un bel po' di tempo.
"Non so cosa tu voglia fare, ma mentre parliamo lo stiamo già facendo."

martedì 9 dicembre 2008

Un po' di più

Giornata così così quella di ieri. Avrei preferito leggere un po' di più, e scrivere un po' di più; anche se ho fatto entrambe le cose non mi sono sentito soddisfatto.
Ho fatto altro, certo, e ne sono stato felice: una passeggiata come non ne facevo da molto molto tempo, avvolto nel tempo grigio di un inverno che pare essere arrivato così, all'improvviso. Ma ci sono stati dei momenti, dopo, durante i quali avrei voluto prendere il libro e mettermi a leggere, o prendere il pc ed riprendere a scrivere; ed invece, per la mia solita pigrizia, mi sono piazzato davanti alla televisione ed ho lasciato passare il tempo.
Così come avrei voluto riprendere il libro o il pc prima di spegnere definitivamente la luce e di cercare di dormire. Ma per questo ho una scusante: poco prima di farlo ho beccato in tv l'ultima mezz'ora di Brokeback Mountain, e non sono riuscito a non finirlo di vedere.

lunedì 8 dicembre 2008

Più o meno

Oggi gran parte della sezione culturale del giornale che di solito leggo (non dico il nome per non fare pubblicità e perché un po' me ne vergogno...) era dedicata alla prima della Scala, che presumibilmente è avvenuta ieri. L'articolo approfondiva si la parte dello spettacolo, dell'opera; ma poi aveva tanti piccoli appunti, laterali e non, che analizzavano con metodo e ricercatezza anche tutta la fauna che aveva riempito il teatro.
Non c'è da stupirsi di questo, in un paese dove la gente si attacca spasmodicamente alla televisione per vedere una manciata di sfigati più o meno famosi abbandonati in un'isola (e il bello è che a questo programma possiamo dare due nomi diversi: Isola dei Famosi o La Talpa, a voi la scelta). Quello che mi ha stupito è stata la didascalia di una foto, una foto ben particolare:
Letizia Moratti, presente alla prima, sfoggia un grosso sorriso e la bella figlia.
Bella? Ma questi giornalisti hanno mai visto veramente una cosa bella in vita loro???

venerdì 5 dicembre 2008

Unless It's Kicks

What gives this mess some grace unless it's kicks, man
Unless it's fiction
Unless it's sweat or it's songs

What hits against this chest unless it's a sick man's hand
From some midlevel band
He's been driving too long

On a dark windless night
With the stereo on
With the towns flying by
And the ground getting soft

And the sound in the sky
Coming down from above
It surrounds you and sighs
And it's whispering, oh

What pulls your body down, that is quicksand
So, we climb out quick, hand over hand
For your mouth's all filled up

What picks you up from down unless it's tricks, man
When I been fixed, I am convinced that I will not get so broke up again

And on a seven day high
That heavenly song
Punches right through my mind
And pumps through my blood

And, oh, it's a lie
But I still give my love
And my heart's all alive
For your hands to pluck off

What gives this mess some grace unless it's fictions
Unless it's licks, man
Unless it's lies or it's love

What breaks this heart the most is the ghost of some rock and roll fan
Exploding up from the stands
With her heart opened up

And I want to tell her, "your love isn't lost"
Say, "my heart is still crossed"
Scream, "you're so wonderful"
What a dream in the dark

About working so hard
About growing so stoned
Trying not to turn up
Trying not to believe in the light, on your own

Perfomed by Okkervil River

giovedì 4 dicembre 2008

Molto forte, incredibilmente vicino

Immagine di Molto forte, incredibilmente vicino

Avevo conosciuto la gioia, ma non abbastanza, può essercene abbastanza?

Ho cominciato a fare invenzioni e dopo non riuscivo più a fermarmi, come i castori, che conosco. La gente crede che abbattano gli alberi per costruire le dighe, ma in realtà è perché non smettono mai di crescergli i denti, e se non se li limano continuamente tagliando il legno di tutti gli alberi, i denti comincerebbero a crescergli dentro il muso e morirebbero.

“Nella situazione della nonna una persona può sentirsi un po’ sola, che dici?”
Le avevo risposto: “Una persona può sentirsi un po’ sola nella situazione di chiunque.”

Spero che un giorno vivrai l’esperienza di far qualcosa che non capisci per qualcuno a cui vuoi bene.

Avevo letto il primo capitolo di Dal Big Bang ai buchi neri quando papà era ancora vivo, e le scarpe mi erano diventate incredibilmente pesanti per come la vita è relativamente insignificante e, in confronto con l’universo e con il tempo, non importa nemmeno che io esista o no. Quella sera, mentre papà mi rimboccava le coperte e stavamo parlando del libro, gli avevo chiesto se non gli veniva in mente una soluzione a quel problema.
“Quale problema?”
“Il problema che siamo relativamente insignificanti.”
Lui mi ha detto: “Mah… cosa succederebbe se un aereo ti lasciasse al centro del deserto del Sahara, e tu raccogliessi un singolo granello di sabbia con le pinzette e lo spostassi di un millimetro.
Ho risposto: “Probabilmente, morirei disidratato.”
E lui: “No, intendo solo in quel momento, quando sposti il granello. Cosa vorrebbe dire?”
“Non lo so. Cosa?”
Lui mi ha detto: “Pensaci.”
Ci ho pensato. “Credo che avrei spostato un granello di sabbia.”
“E questo significherebbe che…?”
“Il fatto che ho spostato un granello di sabbia?”
“Significherebbe che hai cambiato il Sahara.”
“E allora?”
“Allora? Allora, il Sahara è un grande deserto. Ed esiste da milioni di anni. E tu lo avresti cambiato!”
“È vero! – ho detto alzandomi in piedi. – Avrei cambiato il Sahara!”
“E significherebbe che…?” Mi ha chiesto ancora lui.
“Cosa? Dimmelo tu.”
“Be’, non sto parlando di dipingere la Gioconda o sconfiggere il cancro, ma solo di spostare un millimetro quell’unico granello di sabbia.”
“E allora?”
“Se non l’avessi fatto, la storia dell’uomo sarebbe andata in un modo…”
“Si?”
“Ma tu lo hai fatto, e dunque…?”
Mi sono alzato in piedi sul letto, ho puntato le dita verso le finte stelle e ho gridato: “Ho cambiato il corso della storia dell’uomo!”
“Proprio così.”
“Ho cambiato l’universo!”
“Esatto.”
“Sono Dio!”
“Sei ateo.”
“Non esisto!”

Qualche volta sono schiacciato sotto il peso di tutte le vite che non sto vivendo.

“Potresti scrivere dei tuoi sentimenti.”
“E non sono la stessa cosa, la mia vita e i miei sentimenti?”

Dover vivere è triste, ho pensato, ma è tragico poter vivere una sola vita, perché se avessi due vite una l’avrei passata insieme a lei.

La timidezza è quando distogli lo sguardo da una cosa che vuoi. La vergogna è quando distogli lo sguardo da una cosa che non vuoi.

Non ci si può difendere dalla tristezza senza difendersi dalla felicità.

Che rimpianto, pensare che serve una vita per imparare a vivere una vita.

“Il mio dentro non corrisponde al mio fuori.”
“Credi esista qualcuno con il dentro che corrisponde al fuori?”
“Non lo so. Sono solo io.”
“Forse la personalità è proprio questo: la differenza fra il dentro e il fuori.”

Che senso ha una bugia se non protegge niente?

Ci siamo spogliati a vicenda con la lentezza di chi sa come è facile che un gesto si dimostri sbagliato.

Jonathan Safran Foer

mercoledì 3 dicembre 2008

Look at...

A metà scala, nel piccolo pianerottolo con il quale la scala si annoda su se stessa e dal piano vivibile di casa mia risale verso il disordine, il vecchiume e la sporcizia della soffitta, c'è uno scatolone pieno di libri. Uno scatolone che dalle dimensioni prima poteva contenere benissimo una lavatrice o un qualsiasi altro elettrodomestico gigante; ora invece contiene dei libri. Ce ne sono tantissimimolto, sia gli ultimi che ho comprato che altri acquistati tanto tanto tempo fa; ci sono romanzi e raccolte di fumetti; ci sono libri che ho amato e altri che invece un po' mi vergogno di aver comprato e pure letto.
A vedere questo scatolone dal basso, ovvero dall'anticamera che separa la zona giorno dalla zona notte, proprio dove prima c'erano due scaffali pieni di videocassette, si vede solo e soltanto uno scatolone: del cartone anonimo e niente di più. Se lo stesso scatolone però lo si guarda dalla porta della soffitta tutto cambia: si vedono libri ammassati gli uni su gli altri, pagine su pagine messe dentro.
E' la prospettiva che cambia. E' la posizione da cui si guarda una cosa. Lo stesso oggetto può cambiare drasticamente, a volte può trasformarsi in qualcosa di diverso: uno scatolone, dei libri.

martedì 2 dicembre 2008

I Fiori sul Braccio

Prendo... scrivo... sposto...
Cambio di posto cose che avevo pensato stessero benissimo dove le avevo messe. Solo perchè mi sembra più giusto così; perchè in fondo, anche se non sembra o se vivo di mille e mille contraddizioni, un senso cerco di darlo pure io a quello che faccio.
Spesso non si capisce, il più delle volte è contorto o ermetico; ma quel che penso importi è di tornare magari fra qualche tempo e vedere, o meglio capire, tradurre, cosa avevo, cosa pensavo, e cosa facevo in questo momento.
Ecco: ora penso questo.
So che nessuno oltre me capirà, ma c'è sempre una piccola speranza, ed anche se non ci fosse, va bene così.

lunedì 1 dicembre 2008

Novembre 2008


"Le nazioni più ricche hanno disperatamente bisogno che i poveri consumino."

Fidel Castro