lunedì 15 dicembre 2008

Ma era proprietà privata

grida tu qualcosa. come quando dai tuoi occhi traboccava il cielo. e cosa vuol dire questa cosa di darsi. di prestarsi a qualcun altro a tempo indeciso. impreciso. per poi vedere insieme le macerie del paesaggio. scambiarsi i modi di dire. farsisoffrire. non darlo a vedere. rimanercimale. che non mi vieni a vedere. organizzare i miseri giorni di ferie. dei dipendenti. Trovare dei posti sperduti. ma tu ci sei già stata. telefonami di notte ti prego svegliami. relativamente vicini e poco costosi ma. tipo due anni fa. li avevi già visti. sti posti. degli alberghi infami che però mettono paolo conte appena svegli. prenotare per piantare le bandiere su marte. sulla bocca chiusa. Ma era proprietà privata. fammi guarire. fammi passare. ma fermami. ho perso un foglio su cui avevo scritto delle cose che non mi ricordo. solo che tutto sia sopportabile e rivoluzionabile. e che la solitudine sia solo un animale domestico. e ci faccia dei massaggi thailandesi. invece di complicarci lo stomaco e di disidratarci. in litri di pianti abbastanza imbarazzanti. E troppo occidentali. tu non mi dici niente. anche perché adesso dormi. le nostre vite precedenti. cosa stavamo facendo contemporaneamente. amareètuttountornare. le nostre madri abbandonanti. i compleanni i supplementi sui biglietti dei treni interregionali i telefoni fissi i compiti per le vacanze i nostri fratelli. i nostri laghi interni. scambiarsi la saliva e le illusioni. in cosa consiste. la notte burocratica. la notte democratica. la notte amministrativa e professionistica. “la difficoltà di costruire una zattera. ho la scatola dei ricordi che esonda. Ti prego torna. Ti prego torna. da dove sei venuta.

Le Luci Della Centrale Elettrica

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