martedì 30 ottobre 2007

Fermo

Strana sensazione, quando si vorrebbe aumentare la velocità ed invece si rimane fermi.
Come quando si spinge il piede sull'acceleratore e la macchina non risponde.

lunedì 29 ottobre 2007

Ucciderò Mia Madre


Ho scritto questo libro per le donne. Perché se non tutte sono madri, sono comunque tutte figlie e dunque coinvolte in qualche modo in un rapporto che proprio per la sua unicità, per la sua intensità irripetibile e straordinaria, è spesso fonte di dissidi profondi, di lacerazioni che a volte non basta una vita intera a sanare.

Ho scritto questo libro per gli uomini. Perché la complessità delle compagne che vivono loro accanto e che spesso giudicano incomprensibile bizzarria può anche essere il frutto di un contorto percorso iniziato lontano.

Ho scritto questo libro per tutti coloro che tra disagi, conflitti, lacerazioni, sensi di colpa, scoprono quanto odio possa celarsi anche nell'amore più grande.

Infine, ho scritto questo libro per me stessa: non la storia di una vita, ma la biografia di un dolore.

venerdì 26 ottobre 2007

Rainmaker

well, shit, yeah!

all you've got to do is look in the sky and wish
you might see his face in the clouds or relaxing in a spirit ditch
he's been known to sleep on piles of dry leaves
abandoned on October lawns
sometimes he awakens with spiders on his eyelids

rainmaker's coming
rainmaker's coming
rainmaker's coming to soak us with water

sometimes you feel just like a stone tossed into the deep
all you gotta do is touch a woman's face that's warm with sleep
and he can show up at your, your back door in the deep
trace him back before he was born
inquiring about an honest days work for a decent meal

rainmaker's coming
rainmaker's coming
rainmaker's coming to soak us with water

sometimes he's hitching a ride in a freezer or appears as a mist
he's also been known to introduce himself as a scientist
he could be the retarded son of an old woman with
seven fingers on each hand
'cos I know I reckon, he will come when he's beckoned for

rainmaker's coming
rainmaker's coming
rainmaker's coming to soak us with water
to soak us with water

giovedì 25 ottobre 2007

Le Vergini Suicide

Il dottor Armonson suturò le ferite ai polsi. Dopo cinque minuti di trasfusione dichiarò che la ragazza era fuori pericolo. Le diede un buffetto sotto il mento: "Che ci fai qui, piccola? Non puoi sapere quanto è brutta la vita, giovane come sei."
Fu allora che Cecilia espresse verbalmente ciò che doveva rappresentare l'unica parvenza di una lettera d'addio, superflua, tra l'altro, dato che non era morta. "Dottore - disse - è evidente che lei non è mai stato una ragazza di tredici anni."



Jeffrey Eugenides

mercoledì 24 ottobre 2007

Due Foto

Io mi sono fermato a metà strada. Ho posato la borsa per terra e ho preso da dentro la macchina Polaroid che mi ero portato dietro. Ho alzato gli occhiali sulla testa, usandoli come una passata, e ho fatto una foto a questa orgia di ragazzi che scalpitavano, urlavano, sorridevano e applaudivano tutti insieme.
Una delle due professoresse mi ha poi fatto vedere la foto che lei in quel momento a fatto a me, con la sua macchina digitale. Sono venuto bene: eretto, preso di profilo, con la bella maglia di Marta che mi scendeva in modo perfatto sulle spalle, gli occhiali sulla testa, e i capelli disordinati in modo casuale, mentre con quella macchina scura appoggiata all'occhio, come si faceva una volta, fisso in pellicola lo spettacolo che avevo davanti.
Sono queste due foto ora, la mia che mostra tutti quei ragazzi, e quella della professoressa, che ritrae me, che vorrei farti vedere, che vorrei poter in qualche modo spedirti. Così, per condividerle con te; per farti avere un mio ricordo. E non un ricordo di te, non qualcosa che ti ricordi di me. No. Un mio ricordo. Uno mio.

martedì 23 ottobre 2007

Clean, So Clean

Sono tornato a casa e mi sono lavato i capelli. Me li sono sciacquati sotto l'acqua tiepida, poi me li sono insaponati con il primo shampoo che mi è passato per le mani. Li ho bagnati fino a far sparire ogni minima traccia di schiuma. Poi li ho di nuovo insaponati.
Li ho frizionati bene, premendo forte le dita fino alla cute. Ho strofinato fino a consumarmi le dita e farmi male alla nuca. Ho cercato di farmi entrare in questa dura testaccia quello che altrimenti non vuole entarci. Ho provato a martellarmi il cranio con le dita, mentre l'acqua scorreva e il lavandino si riempiva.
Mi sono pulito. Mi sono pulito bene. Fino in fondo. Fino nel profondo. Come se la bellezza esteriore meritasse quello che c'è dentro. E come se la pulizia esteriore fosse una finestra su quello che abbiamo dentro.
Ed allora mi sono asciugato con cura i capelli. Li ho fatti tornare bene dietro il collo. Li ho pettinati e li ho lisciati così tanto da domarli.
Allo specchio sembro proprio un piccolo chierichetto: tranquillo; pulito; con la divisa nel mezzo.

Ma se i capelli non crescessero verso l'esterno? Se i capelli si allungassero verso l'interno, verso il cervello? Come si farebbe a lavarli? Come si farebbe ad apparire ordinati? E tranquilli?

lunedì 22 ottobre 2007

Ecografia

Speravo fosse femmina, invece è maschio...





L'esame ecografico della regione anteriore della coscia sinistra evidenzia una distrazione (strappo) a livello della giunzione mio-tendinea del muscolo retto con ematoma che si esetende per 6-7 cm con un diametro trasversale di 3,4 cm e un diametro antero-posteriore di 1,2 cm.

venerdì 19 ottobre 2007

Another Lonely Day

Yes indeed I'm, alone again
And here comes emptiness, crashing in
Its either love or hate, I can't find in between
'Cause I've been with witches and I've been with the queen

It wouldn't have worked out anyway
So now it's just another lonely day
hey, hey
Further along, we just may
But for now it's just another lonely day

Wish there was something I, could say or do
I can resist anything but, the temptation from you
But I'd rather walk alone, than chase you around
I'd rather fall myself than let you, drag me on down

It wouldn't have worked out anyway
and now it's just another lonely day
hey, hey
Further along, we just may
But for now it's just another lonely day

Yesterday seems like a, life ago
Cause the one I loved today, I hardly know
You I held so close, in my heart oh dear
Grow further from me with every, falling tear

It wouldn't have worked out anyway
So now it's just another lonely day
hey, hey
Further along, we just may
But for now it's just another lonely day
For now its just another lonely day
hey, hey
For now its just another lonely day

giovedì 18 ottobre 2007

mercoledì 17 ottobre 2007

Vertigine

1) Turbamento del senso dell'equilibrio e della vista per cui sembra che ogni cosa si muova intorno: avere le vertigini; soffrire di vertigini; altezza, velocità che dà vertigini; hai le vertigini? (ironico): hai le traveggole?

2) Movimento rotatorio, e specialmente dei corpi celesti.

martedì 16 ottobre 2007

Legge di Murphy?

Nella zona del mio ufficio ci sono due bagni: uno per le donne ed uno per gli uomini. Ognuno di essi ha un ingresso, dove c'è un lavandino ed uno specchio, e due stanze in cui c'è un cesso per stanza (Ovviamente per quanto riguarda la zona donne sto presupponendo...). Il totale dei cessi nella zona del mio ufficio è quindi pari a quattro.
Calcolando che la zona femminile è a me preclusa, rimangono due cessi dove posso andare ad espletare i miei bisogni. Come mai, mi domando, se le possibilità sono di 50 e 50, io entro sempre nel cesso dove qualcuno ha appena cagato?!?

lunedì 15 ottobre 2007

Tu Guardavi All'Orizzonte, Io Guardavo Nel Blu

E' arrivato il mattino
Così luminoso e freddo per questo autunno
Lo sento senza aver bisogno di aprire gli occhi
E quasi senza volerlo mi trovo a prenderlo in considerazione

Mi muovo lento nei primi movimenti di questo nuovo giorno
Vado in bagno
Prendo il caffè
Penso a te
Solo per sentirmi più reale
Per non avere di nuovo paura
Di sparire tutto ad un tratto
(Nel nulla)

Mostrami come respirare davvero
Come vivere sul serio
Usare il corpo non come un semplice contenitore
Dammi delle ragioni
Ti prego
Dammi delle ragioni per essere qui
Per fare quello che sto facendo
E per non credermi pazzo

Dimmi che non sono il solo
Dimmi che non sono stupido
Usa le parole che hai
Quelle che ancora devi trovare
E suggeriscimi quello che sto provando

Ho bisogno di sapere
Che ho del terreno sotto i piedi
E che non sto cadendo

venerdì 12 ottobre 2007

Sulla via del ritorno

C'è un punto, quando la sera torno a casa da lavoro, dove la strada si attorciglia su se stessa in una serie di tornanti, e il cellulare perde tutto ad un tratto linea. Da Carmignano scendo verso Seano, e superata l'ultima curva a gomito il paesaggio si apre sulla vallata. Ora che la sera cala così presto, che il buio comincia a farsi più scuro già verso le sette; ora che per tornare a casa accendo i fari, quando fino a qualche tempo fa non li accendevo neppure per uscire dopo cena; le luci di Prato mi attendono tutte sfavillanti dietro quell'ultima curva.
So che non è un gran che, ma è uno di quegli spettacoli che a me piace da impazzire: tutte quelle luci gialle e arancioni, che si accendono tra gli spazi di asfalto, e case, e prati. E io che guido, che scendo giù da Carmignano in folle, passando da destra a sinistra come uno sciatore, guardo tutta questa esplosione di luce, queste piccole stelle artificiale che sembrano salutarmi e sorridermi.
Ed anche se in quel punto il cellulare tutte le volte perde misteriosamente linea, mi sento bene. Sorrido. E mi sento fanciullescamente felice.

giovedì 11 ottobre 2007

All I really want to

I aint lookin to compete with you,
Beat or cheat or mistreat you,
Simplify you,classify you.
Deny, defy or crucify you
All I really want to do
Is, baby, be friends with you.

No,and I aint lookin to fight with you,
frighten you or uptighten you,
drag you down or drain you down
Chain you down or bring you down
All I really want to do
Is, baby, be friends with you.

I aint lookin to block you up,
shock or knock or lock you up,
Analyze you,categorize you,
Finalize you just advertise you.
All I really want to do
Is, baby, be friends with you.

I dont want to straight-face you,
Race or chase you,track or trace you,
or disgrace you or replace you,
or define you or confine you
all I really want to do
Is, baby, be friends with you

I dont want to meet your kin,
Make you spin or do you in,
or select you or disect you,
Or inspect you or reject you.
all I really want to do
is, baby, be friends with you

I don't wanna to fake you out,
Take or shake or forsake you out,
I aint lookin for you to feel like me,
See like me or be like me.
All I really want to do
Is, baby, be friends with you.

mercoledì 10 ottobre 2007

Chimera

1) Mostro mitologico con testa e corpo di leone, una testa di capra sul dorso e coda di serpente.

2) Fantasticheria, sogno irrealizzabile, utopia: perdersi in chimere.

3) Grosso pesce abissale con testa grande e corpo fusiforme, molto assottigliato posteriormente. (ordine chimeroformi).

4) Germogli che nascono sul callo di cicatrizzazione delle piante.

Chimerico:

1) Relativo alla chimera o con i caratteri favolosi di essa.

2) Illusorio, fantastico: accarezzare speranze chimeriche. Chimericamente: senza fondamento nella realtà.

martedì 9 ottobre 2007

The Smile - Il Sorriso

There is a smile of love,
And there is a smile of deceit,
And there is a smile of smiles
In which these two smiles meet.

And there is a frown of hate,
And there is a frown of disdain,
And there is a frown of frowns
Which you strive to forget in vain,

For it sticks in the heart's deep core
And it sticks in the deep backbone -
And no smile that ever was smile'd,
But only one smile alone,

That betwixt the cradle and grave
It only once smil'd can be;
And, when it once is smil'd,
There's an end to all misery.

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C'è un sorriso d'amore,
E c'è un sorriso della seduzione,
E c'è un sorriso dei sorrisi
Dove si incontrano quei due sorrisi.

C'è un aggrottamento dell'odio,
E c'è un aggrottamento di disdegno,
E c'è un aggrottamento degli aggrottamenti,
Di cui invano tenti di scordarti,

Poichè a fondo nel profondo del cuore penetra,
E penetra nel midollo delle ossa -
E mai nessun sorriso fu sorriso,
Ma solo quel sorriso solo,

Sorriso che dalla culla alla tomba
Sorridere si può una volta sola;
Quando è sorriso,
Ha fine ogni miseria.

William Blake

lunedì 8 ottobre 2007

Per essere un bravo bambino - Pt. II

Dimenticavo:
Non mangiare quantità industriali di liquirizia dopo pranzo

Per essere un bravo bambino

  • Fare le posture per la schiena
  • Non mangiare pasta la sera (dopo mezzanotte si diventa Gremlins!)
  • Lavarsi i denti la mattina appena sveglie e la sera prima di andare a letto
  • Mangiare la frutta dopo cena

sabato 6 ottobre 2007

e paolo e francesca? e renzo e lucia? e romeo e giulietta?

di Melissa Panarello

a me certe cose fanno incazzare, ma molto. sia chiaro, non giudico l’articolo in sè, che reputo veritiero ad eccezione di due o tre punti, ma la lettura mi ha fatto venire la pelle d’oca. e mi ha fatto incazzare.
altra premessa: io non sono una persona romantica, o almeno lo sono a modo mio. qualche anno fa un tizio tanto carino si era permesso di regalarmi un mazzo di rose rosse; la conseguenza di quel gesto fu l’immediato abbandono da parte mia, che mi rifiuto di stare insieme a qualcuno che regala orribili fiori come lo sono le rose (mina cantava: Le rose e violini/ questa sera raccontali a un’altra,violini e rose li posso sentire/ quando la cosa mi va se mi va,quando è il momento/ e dopo si vedrà). regalami i fiori di campo, no? regalami le spighe, regalami un bel mazzo di peperoncino, che poi ti faccio una pasta che non te la scordi per i prossimi venticinque anni.
detto questo, ora posso dirvi perchè mi sono incazzata: non mi va più di stare in un mondo e a contatto con della gente che pensa che innamorarsi sia da sfigati. conosco parecchia gente che la pensa a questo modo. se un tempo erano i figli, o l’idea di averli, a minacciare i desideri di libertà e indipendenza, oggi lo è il rapporto di coppia. e questo vale per maschietti e femminucce, senza distinzione di sorta. avere una donna o un uomo d’amare significa mettersi in gioco, fare dei compromessi, rinunciare a delle cose per averne in cambio altre, e questo a tanta gente, a troppa gente, non va bene. l’articolo spiega pure che il desiderio e il sesso subiscono un’impennata verso il basso, e questa è la notizia più triste che le mie orecchie abbiano mai sentito. persino il desiderio e il sesso sono visti come optional di una vita già di per sè troppo movimentata, troppo vivace. per molti fare sesso è diventata una perdita di tempo, un togliere preziose ore al lavoro, agli impegni e agli hobby. il sè vince su tutto, il proprio privato, le proprie ambizioni prendono il posto del desiderio erotico, e fra tutto ciò si fa spazio un unico desiderio, che nella lista dei desideri è quello più ameno e più triste e più vigliacco: il desiderio di affermazione. ma che cazzo significa, poi? in che senso ti vuoi affermare? io non l’ho mai capita sta cosa qua. certe volte quando mi dicono “tu che sei una scrittrice affermata…” ma affermata di che? in che senso? qualcuno me lo spieghi per favore, se no mi viene l’orticaria.
ci sono due cose che si possono scegliere, in tutta tranquillità: o rimanere da soli così come soli siamo arrivati a questo mondo e vivere ricercendo una privata felicità, una privata affermazione, un lavoro sicuro e remunerativo e in tutto questo non avere spazio per una donna da amare in maniera totale e disinibita, ma soltanto lo spazio necessario per una trombata veloce (nei casi disperati rimane solo l’onanismo). oppure si può scegliere di mettere al primo posto l’amore, magari annullandosi un po’, soffrendo poco o tanto, si può piangere molto e ridere poco o viceversa, spremere il proprio desiderio erotico fino all’esaurimento, dedicando le giornate alla felicità dell’altro, che poi sarebbe anche la propria. in tutto ciò non è vietato andarsi a ricercare degli spazi propri, ma che non diventino, per carità, delle libertà più grandi dell’amore. l’amore, quello erotico, quello filiale, quello di coppia, qualsiasi tipo di amore, non minaccia la libertà nè l’indipendenza. basta, come per tutte le cose, trovare il giusto equilibrio. basta non dare troppo peso all’una o l’altra cosa.
è triste assai vivere in una società in cui non sono più ammesse le follie per amore, in cui l’amore non è totale e anche devastante e devastatore. un tempo erano comuni i casi di suicidio a seguito dell’abbandono del partner. ora, a seguito di una separazione scatta l’omicidio: ci sarà qualcosa di malato in questo? la vittima della violenza non è più il diretto interessato, che preferiva bere il veleno dalla boccetta piuttosto che vivere tutta una vita senza l’oggetto amato, ma è proprio l’oggetto amato ad essere annullato, ammazzato, per permettere alla parte lesa di vivere ancora, di rifarsi una nuova vita. se mi lasci mi uccido, si diceva un tempo, e diciamo ancora oggi noi che crediamo nell’amor cortese. se mi lasci ti uccido, si dice oggi. e sapete di chi è stata la colpa di tutto questo? di julio iglesias, che cantava “se mi lasci non vale” e ha fatto credere a tanti cretini che chi lascia è uno stronzo e chi viene lasciato ha il diritto a vendicarsi.

venerdì 5 ottobre 2007

In Viaggio

Sono le quattro di mattina...
L'aria è fredda...
Il sole non è ancora sorto...
La mia giacca non sembra così grande...
Ma l'abbraccio, per farmi caldo...
Anche se alla fine non ne sento affatto...

E' il tuo volto
Che vedo lontano all'orizzonte...
Stai sorridendo con gli occhi...
La tua fronte è rilassata...

Mi prenderò tutto il tempo di cui ci sarà bisogno...
Comincio a camminare...
Calmo...
Aspetto di arrivare...
E prima o poi arriverò...

martedì 2 ottobre 2007

Uno

Marlene Kuntz

L'ho comprato da più di una settimana (comprato, si, perchè certi dischi non si possono che comprare), e non sono riuscito a scriverne neppure una riga fino ad oggi. Non perchè non sia un bel disco, bello, bellissimo, ma perchè ogni cosa che scrivevo mi sembrava di una banalità infantile, messa a confronto con gli stupendi testi di Godano.
Ogni canzone ha parole misurate, mai buttate lì a caso, ma allo stesso tempo di una musicalità e di una peosia davvero straziante. Sono lontani i tempi di Catartica e Il Vile, ma questo non deve essere preso come una nota negativa. Con questo disco, difficile per i più, me ne rendo conto, come quasi tutti gli utlimi lavori del gruppo di Cuneo, i Marlene sono di nuovo usciti allo scoperto, lasciandosi vedere per quello che sono sempre stati: una band di rock alto, fatto non solo di chitarre e suoni sferraglianti, ma anche di testi e frasi uniche.
Un disco che parla dell'amore, sviscerandolo in tutte le sue più piccole sfaccettature. Come se ci trovassimo di fronte ad un diamante, ed analizzassimo ogni suo singolo luccichio.
Fantastico ed illuminante.

01 Canto [5:03]
02 Musa [5:03]
03 111 [5:40]
04 Canzone Ecologica [3:50]
05 fantasmi [4:40]
06 La Ballata dell'Ignavo [5:29]
07 Abbracciami [4:27]
08 Sapore di Miele [4:48]
09 Canzone Sensuale [4:38]
10 Negli Abissi tra i Palpiti [4:54]
11 Stato d'Animo [4:51]
12 Uno [3:48]

Settembre 2007

"C'è una cosa che i terrestri potrebbero imparare a fare, se davvero si sforzassero: ignorare i brutti momenti e concentrarsi su quelli buoni."

Kurt Vonnegut

lunedì 1 ottobre 2007

Ragni

I ragni camminano in verticale sulle pareti
Come i miei pensieri
In un groviglio di ragnatele