Se ne sono dette di tutti i colori di questo atteso cross-over Marvel. Chi lo amava a prescindere, ancor prima di averlo potuto vedere, lo osannava senza pregiudizi, dandogli come attenuante per un possibile flop la grandiosità dell’impresa, quella di riunire in un’unica pellicola così tanti eroi; chi lo odiava, sempre a prescindere, sempre senza averlo visto, diceva che neppure lontanamente avrebbe potuto avvicinarsi alle vette de Il cavaliere oscuro. La classica disputa tra Marvel e DC trasportata al cinema. Ma alla fine, la verità da che parte sta? Come sempre sta nel mezzo, ovvero che il film non è una boiata pazzesca come rischiava di poter essere nello sfiorare l’effetto ascensore stracolmo di personaggi ingombranti, ma non è neppure un film maturo come lo avrebbero voluto spacciare, né tantomeno il risultato migliore tra quelli tratti da fumetti, il nuovo metro di paragone per tutti i cinecomic a venire.
The Avengers è un film godibile, che si lascia vedere, soprattutto dal lato fanciullesco di ognuno di noi, ma le sue pecche ce le ha, e se vogliamo dirla tutta non sta neppure tanto a cercare di nasconderle, come per esempio, a mio modestissimo avviso: l’entrata di Thor, un Capitan America non del tutto trascinatore, un cattivo poco approfondito (almeno in questa pellicola), il vero motivo per cui Loki si lascia catturare, una trovata di un nemico, gli alieni, che non convince troppo.
Tutte cose sulle quali che però, almeno alla prima visione, si sorvola volentieri, lasciandosi trascinare dagli effetti speciali e da qualche battuta divertente che gli sceneggiatori hanno sparso tra le battute dei vari personaggi. E per lo meno: non è Iron Man centrico, almeno non troppo.
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