mercoledì 26 novembre 2008

Die Hard - Vivere o Morire

Arriva il brutto tempo e con il brutto tempo le giornate si fanno più casalinghe. Stare a casa, sdraiati sul divano o sul letto (per tutti quelli che come me ancora non hanno un divano da piazzare in soggiorno e su cui sdraiarsi) acquista tutto ad un tratto un fascino particolare, caldo e accogliente.
Ricordo ancora con affetto le domeniche pomeriggio passate a casa di S1 o S2 (può sembrare una finzione narrativa ma erano, e presumibilmente lo sono ancora, imparentate in qualche modo) a guardare un film tutti insieme, con un dolce per merenda e novantesimo minuto che ci aspettava alle 18.10 per farci vedere i goal del campionato (all'epoca, miei cari fanciulli viziati, non c'era ancora Sky [si chiamava Tele+] e le partite di calcio o le andavi a vedere allo stadio oppure ti attaccavi). In questo modo ci siamo visti Scream (con gli scherzi di L. che con uno dei primi cellulari chiamava casa di S1 nei momenti più tesi); Shining, e pure qualche ciofeca come So cosa hai fatto.
Per la serie "le cavolate non finiscono mai e sarebbe meglio vederle tutti insieme, in compagnia, perchè almeno in questo modo acquistano un po' di significato", mi sono visto, proprio perchè non sapevo cosa fare e non avevo voglia di rovistare tra gli scatoloni per trovare qualcosa di decente, Die Hard - Vivere o Morire.
Dimenticate pure il capitolo precedente, Duri a morire, che sarà per l'età in cui lo guardai per la prima volta, ma ne conservo ancora un ricordo sufficientemente buono. La nuova fatica, e penso sia la parola più appropriata, di Bruce Willis è un film AMERICANO, inteso non tanto per la produzione quanto per l'abbondanza di americanate presenti in poco più di due ore. Quando un personaggio che non si chiama Spider-Man o Topo Gigio abbatte un elicottero in volo lanciandogli contro una macchina, beh c'è qualcosa che non va.
A parte questo e altri episodi similari, tutto il film ruota attorno ad una sola ed unica scena dove un ragazzo insegna ad un personaggio interpretato da Bruce Willis come rubare una macchina (non quella che poi andrà addosso all'elicottero) nel nuovo millennio. Molto probabilmente gli sceneggiatori volevano sottolineare il passaggio del tempo, la modernizzazione delle cose di fronte ad un personaggio puramente anni 80; ma il risultato, con Willis che guarda il ragazzo inclinando le sopracciglia di circa quindici gradi, non è tra i più riusciti.
voi direte: ma come, un film di due ore si concentra tutto in questa scena? Cosa significa?
Risposta: assolutamente niente. Come tutto il resto del film.

Giudizio: Passeggiata
  • Cinema ==> Da vedere assolutamente, correre al cinema
  • Dvd ==> Da vedere, ma si può aspettare il noleggio
  • Tv ==> Niente di esaltante, se proprio si deve vedere aspettare il passaggio in tv
  • Passeggiata ==> Perdibilissimo. Andate pure a fare una passeggiata.. anche sotto la pioggia

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