lunedì 6 luglio 2009

Ingorgo sonoro

Andiamo con ordine. Si, ordine. Ordine, ordine.
Ingorgo sonoro. Definisci ingorgo sonoro. Ingorgo sonoro sono N. discoteche a cielo aperto, per il clima, per la natura, sparse per il piccolo centro di un piccolo paese del Mugello. L'idea, originale, buona, ottima sotto molti punti di vista, sarebbe quella di piazzare in ogni piazza un tipo di musica diversa, in modo da creare un muro musicale compatto visto dall'alto, e differenziato visto in dettaglio. Peccato che poi, scendendo nei meandri, parcheggiando ai bordi di fiumi, tra ortica bassa e altre macchine, ci si avvicina a questo muro strisciando attraverso bancherelle ai lati, e via via la gente si fa più densa, la musica più alta. La strada inizia a salire leggermente, i ragazzi e le ragazzi prendono presto a strusciarsi gioco forza gli uni contro le altre, bere si fa di una difficoltà immensa, se non alzando il bicchiere verso il cielo e lasciarsi cadere in bocca una cascata volontaria, come pioggia mirata. L'ingorgo. La musica però è tutta uguale, non c'è variazione, su tema ogni banchetto ha colori e personaggi diversi, ma le note, no-te, no-note, rimangono le stesse. Le ragazzine si fanno strada a suon di bull-dozzer con i seni piccoli, andando a cercare le casse più basse, sputanti musica senza parole, ritmi scanditi da luci epilettiche.
Il paese intanto guarda affacciato alla finestra questo mare di persone ondeggianti con orecchie illuminate e passate da coniglio. Tireranno un sospiro? Sollievo per i giorni seguenti? A Pistoia un onda simile investe la città per tre giorni e sono giorni di accuasa dei residenti, occhi tappati sui commercianti. Vacanze invertite? Potremmo vedere la differenza di tre contro uno, di musica vera contro "musica", questa musica. Il centro contro l'ingorgo, il vero ingorgo.

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