mercoledì 21 dicembre 2011

Zack & Miri... amore a primo sesso


Kevin Smith era partito con il botto, sfornando quell'esordio misurato di Clerks. Fresco del successo indie ottenuto si lasciò però prendere la mano andando a dirigere quel guazzabuglio di schifezza un po' troppo volgare di Generazione X (altro che misurato, quello). Si era poi ripreso con In Cerca di Amy e con il provocatorio Dogma, per poi ricadere di nuovo nel baratro col quasi vergognoso Jay & Silent Bob... Fermate Hollywood!, a tratti inguardabile (o forse era una specie di fan made diretto appunto da un fan?).
I suoi standard qualitativi non sono più arrivati ai livelli di Clerks, neppure quando ha tentato di tornarci più o meno dirigendone il sequel. I tempi di Dante e Randal sono andati, perduti, frutto di un'alchimia forse irripetibile. Da Smith c'è ora da aspettarsi che sforni pellicole decenti, evitando magari le vaccate a cui è abituato a incappare di tanto in tanto. Zach & Miri forse non fa parte di nessuna delle due categorie, oppure ne fa parte di entrambe, tenendo una gamba su una staffa e l'altra gamba sull'altra staffa, a cavalcioni su un cavallo che non è né tutto buono né tutto brutto: è un cavallo, con i suoi propri pregi e i suoi propri difetti. Seth Rogen di tanto in tanto pare non prendersi troppo sul serio, indeciso forse se lavorare o cazzeggiare. Non si capisce quanto sia voluto o quanto invece sia la svogliatezza dedicata al progetto. Più attenta invece Elizabeth Banks, della quale, tanto per mettere a freno le bave malefiche di eventuali allupati, non si vede neppure un centimetro di pelle in più rispetto a quanto già visti da altre parti, dove altre parti si intende: pellicole, film, telefilm, lavori in generale.
Il risultato, questo Zack & Miri... amore a primo sesso, tradotto in italiano dal titolo originale assai migliore e più coerente Zack & Miri make a porno, è un film che si lascia vedere, tranquillo, senza troppi picchi da ricordare, se si esclude la mitica scena della penetrazione anale e di ciò che ne consegue. Accontentiamoci di questo, da Kevin Smith sembra non ci si debba aspettare altro, ad oggi.

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