lunedì 26 novembre 2007

Teorema di Pitagora

"Penso che sia una delle dieci più grandi sciocchezze dette sull'umanità."
"Cosa?"
"La vita." Francamente non pensavo fosse già così brillo, dopo appena tre bicchieri di Brachetto.
"Cosa?" Dissi la stessa identica parola di due secondi prima, ma con un'intonazione del tutto diversa.
"Parliamoci francamente - Riprese lui avvicinandosi a me e appoggiando i gomiti sul tavolo. - Nessuno di noi, alla nostra età, fa pensieri profondi sulla propria vita, sulla sua esistenza. E' già tanto se riusgiamo a dormire profondamente, figuriamoci pensare!"
Era strano, ma realmente convinto. Non lo avevo mai visto in questo modo. Sembrava tanto un serfista qualunque che per puro caso era riuscito a prendere un'onda degna di nota e la stesse cavalcando con estrema tranquillitò.
"Hai mai sentito dire da qualcuno che ha vent'anni 'La mia vita è uno schifo'? Oppure: 'Passo la mia vita a fare questo'? O ancora: 'Potrei definire la mia vita come...'? Lo hai mai sentito?"
"No." Dissi io, ma solo dopo che mi accorsi che lui si aspettava sul serio una risposta, e che tutte quelle non erano semplici domande retoriche. Solo allora potè andare avanti.
"Questo perchè nessuno passa neppure un millisecondo a pensare a ciò che ha passato come alla propria vita."
Lo pronunciò come si può pronunciare una rivoluzionaria teoria matematica, tanto arguta quanto banale. Se costruiamo un quadrato sulla base e sull'altezza di un triangolo scopriamo che otterremo una figura giometrica senza senso.
Molto probabilmente si aspettava pure degli applausi.

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