mercoledì 30 settembre 2009

Violini

Quanto poco potere abbiamo sulle nostre emozioni, e sugli argini che cerchiamo di costruire attorno ai palpiti, spazzati via da onde più grandi dei nostri stessi slanci. Come le immagini che vengono a farmi visita la notte: io e te in un prato fiorito, a cogliere viole violini e violoncelli. Il vento che soffia ad archi e tu poi sdraiata con la testa appoggiata sulle mie gambe. Ti accarezzo, lasciando vibrare la musica che si svolge ad ogni nuovo tocco. Le lievi curve dei tuoi capelli a forma di chiave di violino. E i tuoi occhi che sorridono sotto le palpebre abbassate a festa.

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