lunedì 1 settembre 2008

L'anno durante cui morirò in un campo di calcio

E così si riparte. Stasera inizia ufficialmente la stagione sportiva 2008-09. Saranno tre settimane continuative di preparazione e di corse varie, serate passate sulla pista di atletica, correndo ripetutamente distanze che andranno via via a diminuire.
Non so cosa aspettarmi quest'anno, magari di stare bene e di buttare giù qualche chilo. La squadra riparte quasi da zero, la maggior parte dei giocatori di quest'anno è nuova e se non sbaglio di quelli che hanno iniziato l'avventura quattro anni fa, quando la società riprese magicamente l'attività, siamo rimasti solo in due. C'è qualche ritorno, qualcuno che si rifà vivo, altri che dopo anni e anni passati solo a fare allenamenti forse quest'anni si è deciso a giocare; per il resto poi è gente nuova, e anche piuttosto giovane.
Ripartiamo quest'anno dal gradino più basso possibile della Figc, e questo porta i sui vantaggi: male che vada non dovremo preoccuparci di retrocedere (a me è già successo con un'altra squadra: un anno arrivare ultimi, non retrocedere, e l'anno dopo, a seguito di una rivoluzione, vincere il campionato).
Ci sarà un nuovo ruolo, che negli anni passati guardavo un po' storto e quando ero costretto a giocarci non è che facessi i salti di gioia; ma oggi, dopo tutto quello che è successo, sembra essere la cosa migliore.
Molto probabilmente ci sarà tanta panchina da fare, ma questo non importa. Chi come me continua a giocare, anche in queste categorie, non lo fa certo per il voler essere a tutti i costi titolare: lo fa per l'atmosfera che si respira negli spogliatoi, per le amicizie che ogni anno si vengono a creare, per il poter condividere con altri gioie e dolori... ovviamente però, e questo lo so già da ora, una volta che inizierò a ballare, quando mi toccherà rimanere fuori mi gireranno parecchio le scatole (per non dire di peggio).

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