lunedì 25 giugno 2012

Voci dalla luna

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Non devi pensare a loro come a dei peccatori. Non pensare soltanto al sesso. La gente non si sposa per il sesso. Pensa all’amore. Loro sono due persone che si amano, ed è faticoso per loro come lo è per gli altri. E anche se è sbagliato, è lo stesso amore.

“Dove sei stato?” Chiese lei.
“A Messa,” rispose lui, rivolto verso gli occhi di lei. E poi, parlando alla sua bocca: “Ci vado ogni giorno.”

Si sporse sul sedile della biciletta e, tenendo le labbra chiuse, velocemente, lo baciò sulla bocca – che lui tenne immobile, aperta, con le labbra percorse da sorpresa, paura ed eccitazione. Subito dopo lei si allontanò lungo la strada, chiamando Conroy e, un isolato più in là. Il cane si voltò e le corse incontro con le orecchie all’indietro e il rametto fra i denti. Richie era ancora lì, in piedi, a respirare il buon odore di fumo e rossetto della ragazza e qualche altra essenza dolce, forse acqua di colonia o qualche cosmetico – o forse solo il ricordo di ciò che era appena successo e che non si era ancora dissolto nell’aria.

Se tu avessi quarantasette anni, ameresti in maniera diversa. Ricordo di quando avevo venticinque anni. Gesù, a malapena riuscivo a lavorare o a fare qualsiasi altra cosa. Uno si sveglia al mattino e il cuore è già pieno d’amore. Volevi stare con lei tutto il tempo. Poteva essere bugiarda, ladra, puttana. Non te ne accorgevi. L’unica cosa di cui eri consapevole, o l’unica cosa a cui pensavi, era lei. Potevi scendere da un tetto con le tegole e il martello in mano, dimenticandoti della scala, solo perché stavi pensando a lei. Ma, vedi, a quarantasette anni è differente. Non c’è tutto questo affanno. Forse, a quel punto, un uomo ha troppe falle, non lo so. È diverso. Ma è più profondo. Magari perché è tardi e ti sei fottuto tanto di quel tempo che quello che ti è rimasto è, in qualche modo, prezioso. E l’amore – Brenda nel mio caso – è come un completamento di ciò che sei. Questa storia ha a che fare con tutto quello che non ho mai avuto e tutto quello che mai avrò. Capisci qualcosa di quello che sto dicendo?

Voleva andarci prima di Venezia o Atene, delle isole greche e della Spagna, posti dove desiderava passeggiare con lui, in città o per le strade di qualche villaggio, e consumare lunghi pasti e cene tranquille, dormire fino all’ora di pranzo e fare l’amore nel pomeriggio, in quel modo che solo gli hotel, e soprattutto in un paese straniero, potevano concederti.

Alcune persone, aveva detto poi, hanno queste doti e non sono tenute a farci dei soldi. È una cosa che devono fare, perché il rischio è quello di perdersi. Se tu gli levi quella cosa, continueranno a sopravvivere e potrei toccarli e parlare con loro. Ti risponderanno, anche. Ma nessuno sarà più lo stesso.

Fu colta da una tristezza improvvisa, eppure cos familiare che ormai non aveva più nemmeno il bisogno di darle il nome di morte.

Convinte di rimanere amiche per la pelle, Carol non l’aveva più vista da quell’inverno, e anche quella volta era successo per caso. Così la sedia a dondolo, di sovente, le ricordava Diana e come spesso le amicizie morissero a causa degli amori.

“E così ti sei innamorato,” disse lei. “Che altro?”
“Non sono sicuro che sia questo.”
“E che cosa sarebbe, allora?”
Gli occhi di lui erano chiusi adesso e muoveva la testa da un lato all’altro, al ritmo della musica.
“Non lo so. Forse non lo saprò mai.”
Sollevò il braccio e lei si girò verso di lui e gli passò sotto, e, dietro di lei, lui si girò. Quando Carol ebbe completato il giro si trovarono uno di fronte all’altra.
“Perché non lo chiami innamorarsi?” Gli disse.
Lui la tirò a sé, in una danza lenta e con volteggiamenti simili a quelli di un valzer. “Perché a una certa età,” disse “non ti senti più ardere d’amore. Al massimo ti scotti e brucia sempre più forte.”
“Sul serio?”
“Questo non significa che sia una cosa negativa.”
“E come la definiresti allora?”
“È una cosa diversa. Non è più un fuoco. È qualcosa di solido.”

Alla sera tardi, le piaceva sentire Billie Holiday ed Ella Fitzgerald, Brubeck ed Ellington e Charlie Parker, John Coltrane e Sarah Vaughan e cose di questo tipo, mentre stava alla finestra o si appoggiava allo schienale della poltrona al buio e modellava la propria tristezza in qualcosa di forte e bello.

Tu ti limiti a voler essere un artista. E aspetti che questo accada. Non vai oltre. E lasci che troppe cose ti siano portate via. Aspetti che troppe cose ti accadano. Sprechi tutto quel cazzo di tempo a pensare.

Sai perché mi piacciono così tanto le mie amiche cameriere? E sai che cosa ho imparato da loro? Non hanno delusioni. Così, quando sono sola la notte – e mi piace esserlo, Larry – guardo fuori dalla finestra e capisco. Il nostro compito non è vivere grandi vite, il nostro compito è capire e portare avanti le vite che abbiamo.

Le stava guardando la bocca, deglutì e capì di essere perduto. Se solo avesse potuto perdersi senza avere paura. Se solo il cuore avesse potuto continuare a crescere fino a che lui non fosse stato costretto a stringerla a sé, con il rischio di scoppiargli tra le costole. Se solo avesse potuto guardare le stelle… e lo fece. Improvvisamente sollevò il viso al cielo e vide le stelle e si sentì libero da ciò che provava in quel momento. O libero di provarlo. La guardò negli occhi e le osservò il naso, le labbra.

Andre Dubus

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