mercoledì 23 gennaio 2013

Quell'idiota di nostro fratello

Ormai in America sembra essersi decisamente affermato un genere di film che potrebbe essere definito come “quelli di Judd Apatow”. Non è un male, perché quest’ultimi non sfociano mai in una becera cazzata sguaiata e volgare, ma rimangono in equilibrio tra una commedia divertente e una commedia sbracata. Sono pellicole che fanno sorridere, riuscendo a portare il proprio pubblico a quel limite di umorismo che non arriva mai a risate maleducate.
Quell’idiota di nostro fratello, anche se non è di Judd Apatow, raggruppa un cast di tutto rispetto inserendolo tutto quanto in un’unica famiglia e si diverte a collegarne le sorelle unendole con l’unico figlio maschio, il solito simpatico Paul Rudd che per rendersi meno riconoscibile qui si è fatto crescere la barba.
C’è quindi questo fratello abbastanza ingenuo e tra le nuvole, e c’è il suo adorato cane Obi-Wan Kenobi. C’è la sua ex ragazza che, dopo il primo soggiorno di lui in prigione per spaccio di sostanze stupefacenti, lo caccia di casa e gli impedisce di vedere l’amato Obi-Wan. C’è la sorella Elizabeth Banks che pur di riuscire a scrivere un buon articolo per Vanity Fair è disposta a tutto. C’è la sorella Emily Mortimer sposata con figli che non vede il tradimento del marito e si rifugia in una comoda trasandatezza. C’è la sorella lesbica Zooey Deschanel che convive con la sua ragazza avvocato dalla parolaccia facile e che rimane incinta a causa di una breve sbandata etero (e protagonista della più bella battuta di tutto il film).
Tutti questi personaggi si intrecceranno con i loro problemi e i loro guai, additando l’ingenuo Paul Rudd come fonte di tutte le loro difficoltà. Capiranno solo alla fine che sono loro a essere sbagliati, a fare le cose in modo non corretto, per quanto strano possa apparire, e che il loro fratello è un’anima magari troppo candida ma pur sempre buona.
Un film senza troppe pretese ma che si lascia vedere in tranquillità.

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