lunedì 28 gennaio 2013

Tutto bruciato, tutto devastato

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Aveva due guance che ricoprivano praticamente tutta la faccia, e lineamenti minuti e storti che sembravano appiccicati lì in gran fretta.

Claire uscì dall’acqua, accovacciata come una scattista sulle lunghe gambe per tenersi in equilibrio e non sbucciarsi un ginocchio. Poi si chinò e avvolse le dita attorno a una coscia abbronzata, facendo scorrere la mano lungo tutta la gamba, pelando via l’acqua in tante strisce argentate. Bob la guardò asciugarsi l’altra gamba in quel modo e la bellezza della scena gli fece pizzicare la gola.

“E se non parlassimo di niente?” Ribatté lei. “Sono una persona più felice quando mi dimentico chi sei.”

Ho sempre saputo che la vita va presa così com’è, senza contratto di garanzia, e che se vuoi ottenere qualcosa farai meglio ad affrontarla con il fuoco nelle vene.

Il nostro non è il tipo di amore fraterno che augurerei ad altri uomini, ma abbiamo la fortuna di possedere un unico, semplice dono: in questi rari momenti di felicità sappiamo condividere la gioia intensamente e sinceramente proprio come facciamo con l’odio.

Mi diceva che l’amore era come la varicella, una cosa da affrontare presto perché avanti negli anni poteva davvero ucciderti.

Dall’ultima volta che l’avevo vista Lucy aveva raggiunto un nuovo stadio di stanchezza e vecchiaia.

Wells Tower

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