mercoledì 26 giugno 2013

Into Darkness: Star Trek

Lo spazio profondo attende. I suoi confini restano lì, fermi, mentre il resto si estende verso l’infinito, in attesa di essere esplorato. Sarà compito dell’equipaggio della Enterprise setacciare ogni singolo pianeta sperso nello spazio esterno per conoscere e comprendere nuove specie di vita. Ma non sarà l’equipaggio di questo Enterprise a farlo, non ancora. Sarà quello della serie originale del telefilm. Quello del film di Abrams ha il compito di riscrivere la storia e di narrarne in modo alternativo i presupposti, anticipando forse un po’ gli eventi.
Adrenalinico, ricco di effetti speciali e di azione, la pellicola, proposta solo in versione 3D nelle sale delle vicinanze (ma che si reggerebbe bene in piedi, e forse meglio, senza gli occhialini) magari può porgere il fianco a qualche critica extra-fanmade, ovvero quelle più generiche che esulano le teorie e le congetture nerd. A mente fredda possono essere individuati alcuni buchi nei quali la sceneggiatura viene forzata per l’evolversi della storia, ma Abrams è bravo a nasconderli, coinvolgendo lo spettatore in un vortice di narrazione ed eventi che non lasciano tempo per riflettere molto su cosa realmente accada. Si segue il percorso che il regista vuole far seguire, quello impresso nella pellicola come un solco, e lo si percorre assai gradevolmente, godendosi tutto il tempo della proiezione sognando a occhi aperti. Un risultato ottimo per quelli che dovrebbero essere un film di fantascienza.
Gli estimatori di lungo corso della saga, quelli che seguivano il telefilm originale in tv, avranno sicuramente di che lamentarsi, così come avvenne con il primo episodio di Abrams, ma bisogna dare merito al regista americano di essere riuscito a riportare entusiasmo sulla plancia della mitica nave della flotta stellare. Un rinnovamento che potrà fare storcere la bocca a qualcuno ma che è stato capace di portare molta gente che inizialmente non era attratta da Star Trek a vedere un film di Star Trek. Un bottino non di poco conto, soprattutto per le tasche delle case di produzioni.
Un film bello e piacevole che lascia ben sperare per il prossimo riavvio a cui è chiamato Abrams. Un lavoro che lo porterà a vere e proprie guerre e che lo vedrà vestire oltre i panni del regista anche quelli di pacificatore: il nuovo episodio del tanto odiato (dai treker) Star Wars.
E che la forza sia con lui.

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