mercoledì 7 ottobre 2009

Vicky Cristina Barcelona


Può una città sconvolgere le strade della propria vita, quelle che sembravano dritte e che invece si trasformano in curve, a gomito, in discesa da fare in bici senza pedalare ma semplicemente trasportati dal peso, proprio e del momento? Ruotare attorno ad un unico centro, dando a quest'ultimo stabilità e completezza, e regalare al proprio io attimi di vera vita, non schematizzata ne tantomeno programmata. Due punti cardinali diversi che volgono verso il centro, verso la campagna: una essendo romantica tende all'autodistruzione; l'altra invece proiezione del passato di altre persone che rinnegano il proprio presente, per un futuro migliore. In mezzo la figura apparentemente stabile, coerente, ma che invece nasconde bianchi spazi vuoti, che tende a colorare con dipinti astratti, fino a quando l'anima non serena di colei che questi spazi riempiva si incastra di nuovo in essi, e ferisce appena finisce la sensazione di amore libero, l'anestetico biondo che è pure musa su cui la macchina da presa a tratti si sofferma lasciando le voci fuori campo più tempo del previsto. Solo l'amore inappagato è davvero romantico, come un colpo di pistola che ferisce un bacio a fior di labbra, spezzando in piccoli zampilli finti sangue rosso e sensi di colpa costruiti artigianalmente su impalcature di impegni.
Può una città mischiare le carte e far tornare il mazzo immacolato?

Giudizio: Dvd
  • Cinema ==> Da vedere assolutamente, correre al cinema
  • Dvd ==> Da vedere, ma si può aspettare il noleggio
  • Tv ==> Niente di esaltante, se proprio si deve vedere aspettare il passaggio in tv
  • Passeggiata ==> Perdibilissimo. Andate pure a fare una passeggiata.. anche sotto la pioggia

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