lunedì 25 gennaio 2010

Basta che Funzioni


prendi un quasi candidato al premio Nobel e una ragazza sempliciotta di campagna che si ritrova catapultata nella Grande Mela come un angelo caduto dal paradiso. aggiungi tutti i satelliti che questi due personaggi si portano appresso, formando un piccolo sistama solare con loro proprio nel bel mezzo a fare il ruolo della stella, e agitata ben bene. ne viene fuori una storia che all'inizio sembra implodere in se stessa, attorno al proprio personaggio principale nonché io narrante, poi si espande avvolgendo altre succursali di vicende legate tra di loro, in un moto di formazione durante il quale tutto può succedere e ogni cosa può cambiare, per poi cementificarsi nel finale, stabilizzarsi in una forma precisa ben delineata e che non cambierà più.
Allen ritorna nella sua New York e ritrova le battute pungenti che nascondano significati seriosi, plasma Larry David a sua immagine e somiglianza, così come era accaduto a Kenneth Brannagh con Celebrity, e costruisce una spettacolare prima parte tutta attorno al proprio protagonista.

quando anche le cose più impensabili possono accadere.
e quando le cose più prevedibili possono farti un male pazzesco.

risollevarsi.
non arrendersi.

monologo finale.

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