giovedì 4 febbraio 2010

Hangover

Ci perdiamo spesso noi, sia tra le parole che per i percorsi cittadini, in passeggiate tra parcheggi confusi dimenticati scambiati, a metà strada fra nazioni e stazioni. Ci chiudiamo nei giubbotti, infilando le mani dentro guanti dalle dita rotte, passiando di qua e di là dal fiume, l'Arno dico io. Usiamo il Ponte Vecchio come bussola per orientarci, le fotografie vecchie come mappe del tesoro. Ci fermiamo nelle piazze quadrate per chiedere informazioni a turisti più turisti di noi, e poi troviamo posto con fortuna nell'unica zona dove la porta si apre e si chiude con più frequenza delle persone che entrano per restare. Quelle che se ne vanno ci guardano prima con invidia e poi incuriositi dalle nostre facce, dai nostri ricordi che affiorano in superficie sotto forma di limpidi sorrisi e fragorose e sonore risate. Ci colgono in fragrante mentre ci avvitiamo attorno al tavolo per scattarci foto dove veniamo con quattro dita, in posizioni contorte per entrare entrambi nell'inquadratura. Non beviamo birra, non beviamo vino, non mischiamo l'alcol con gli antidepressivi perché non abbiamo più pupille da dilatare, ma beviamo cioccolata calda ché in qualche modo questi giorni vanno comunque addolciti, ed è pur sempre vero che si beve per dimenticare. Poi parcheggiati sotto casa tua ti domando quale sia davvero casa tua, e tu mi rispondi che a Dublino non hai modo di guardare le meduse in faccia, che il cielo è sempre grigio e deve piovere sempre almeno una volta al giorno. Lo so, vorrei dire per interromperti, ma quando sto per farlo tu stai zitta, muta, con la schiena appoggiata allo sportello chiuso. Poi esci dall'auto e la mattina dopo mi dici che sei stata male tutta la notte, che hai vomitato e cagato e abbracciato il cesso senza dormire neppure un minuto; ma è normale, penso io, perché ogni sbornia, sia fatta questa di ricordi o di risate o di quant'altro, ha pur sempre un pesante dopo sbornia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bellissima. veramente. ho pianto e riso dalla prima parola all ultima.
grazie..