mercoledì 26 settembre 2012

Hysteria

La strana storia dell’invenzione del vibratore passa inevitabilmente in secondo piano, offuscata dalla scoperta di come venisse curata l’isteria nel 1800, questa sì cosa assai strana. Per il resto tutto è nelle mani del ricco qui Rupert Everett, appassionato di innovazioni, che si diletta a essere pure un inventore per passione. Ovviamente ciò che verrà ricordato nel film non sarà la sua idea iniziale, ma da quest’ultima nascerà, o magari risorgerà come l’araba fenice dalle sue ceneri.
Si sorride in più di un’occasione e il film è godibile in modo assai piacevole, complice forse anche la durata che sfora di poco l’ora e mezza.  Buone le prove del già citato Rupert Everett, molto british e distaccato, e di una vulcanica Maggie Gyllenhaal. Peccato per la storia di contorno, ovvero quella d’amore del protagonista, che poteva essere approfondita in modo migliore: di punto in bianco il nostro si trova a cambiare radicalmente i propri sentimenti senza una chiara ragione dichiarata (nemmeno a se stesso), anche se questa ragione era chiara ed evidente sotto gli occhi di tutti.
Bellino, divertente, e chi pensa da sporcaccione rimarrà deluso: niente scene di nudo, ma solo recitazione facciale e verbale.

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