lunedì 29 novembre 2010

Liquidi fallimenti

hai fallito, perché pensavi che tutti i baci avessero lo stesso identico sapore. ti aspettavi di trovare sulle sue labbra la medesima liquirizia che avevi assaggiato la prima volta, quando le vostre bocche si sono incontrate di sfuggita, uno sfiorarsi, e solo dopo, giorni e giorni, si sono poi date appuntamento per vedere di parlarsi addosso, una sopra l'altra, una dentro l'altra, per cercare di mettere ordine tra gli umori e non solo, anche nella confusione sempre più sporca e devastata dei sentimenti, i tuoi e i suoi, messi prima da parte, poi ritirati fuori, appoggiati ovunque, accatastati negli angoli della casa, pile e pile traballanti, sempre in discussione con la gravità, pronti a cadere al primo movimento, rovinare per terra e creare ancora più confusione; oppure lasciati sul divano, tra un cuscino e l'altro, quasi fossero libri che uno o l'altra stava leggendo, con i segnalibri persi in pagine diverse, chi fermo a un capitolo, chi invece già pronto ad affrontare l'ultimo, o l'epilogo.
hai fallito perché partivi dallo sciocco presupposto che un bacio fosse la porta verso quei sentimenti, mentre invece è solo un navigare bagnato in bocche altrui. i sentimenti non si trovano in testa, dentro il cervello, nel collo o incastrati nella gola, indecisi tra andare su o giù, se scendere ed essere digeriti o risalire l'esofago per essere vomitati fuori. no. i sentimenti si trovano nell'alzarsi e nell'abbassarsi del petto quando si respira con affanno restandosene seduti, quando si ha il fiatone nonostante non si sia fatta alcuna corsa, quando si ha freddo e non c'è cappotto più caldo di un abbraccio. i sentimenti sono le ustioni che ti ritrovi lungo le braccia senza neppure accorgertene, quando lei ti appoggia per caso una parte di se stessa sulla tua pelle. il contatto involontario, questi sono i sentimenti. è il calore che si dipana da un punto qualsiasi del tuo corpo non appena il tatto, il tuo senso forse più sottovalutato, si accorge che lei ti sta toccando. e non importa se ti dici che sia solo un caso, che sia dovuto allo spazio ristretto, o alle situazioni, che non sia volontario, se lei lo abbia fatto apposta o senza minimamente accorgersene, se per lei sia un fatto normale o se come per te quella sciocchezza di calore anche per lei sia la cosa più importante che ti possa attraversare in quel momento la testa, il mondo, l'universo intero. no, non te ne frega e non te ne dovrebbe fregare, perché quelli, quelli che stai provando sono i tuoi di sentimenti, mentre gli altri, quelli per i quali ti fermeresti e bloccheresti pure la rotazione terreste per trovarne la soluzione, quelli sono i sentimenti di lei, e fino a quando non si deciderà a prenderti in disparte, a guardarti fisso negli occhi, a non curarsi della paura che sempre si prova a dire certe cose, a parlare sul serio di argomenti che la natura forse non vorrebbe neppure venissero mai trattati a parole, bensì a gesti, espressioni, comportamenti, di svuotarsi e riempirsi in un modo talmente adrenalinico così come inspiegabile con razionalità, fino a quando non sarà pronta a tradurre quello che prova in frasi comprensibili, in suoni che siano più distinti dai suoi palpiti o dei batticuori trattenuti a forza, del galoppare feroce che la fa quasi vergognare - se ne sarà accorto? l'avrà capito? - fino a quando non deciderà di esplicarteli, di rendersi vulnerabile, quelli non li potrai mai sapere, perché sono i suoi di sentimenti.
hai fallito perché pensavi che mescolando ciò che provavi con ciò che provava lei ne uscisse fuori un colore rosa tenue, una tonalità capace di cullare entrambi senza farvi sentire il vuoto d'animo che si prova ogni qualvolta si precipita nel vuoto, quando ti lanci da un aereo in quota senza essere sicuro di avere il paracadute ben allacciato alle spalle, e la terra nel mentre si avvicina, senti il vento schiaffeggiarti violento in faccia, strapparti quasi via i vestiti, renderti nudo di fronte a tutto quanto ti sta venendo incontro, o a cui stai andando incontro. un bacio, se è qualcosa oltre al semplice essere bacio, è lo scambio di sentimenti. tu a dare a lei i tuoi e sperare lei faccia altrettanto. solo così un bacio è un vero bacio, altrimenti qualcuno ne esce sempre soltanto sconfitto, privo di quei sentimenti per i quali ha lavorato duro per fare crescere.
hai fallito, ma non nell'atto pratico o nel sognare, nello sperare, nel riempire il vuoto che vi divideva con ipotesi di come questo vuoto potesse essere colmato, bensì perché non ti sei reso conto che ogni bacio immaginato ti allontanava sempre di più dal bacio reale. quello dato in cucina di spalle alla base del suo collo, quello per le strade buie davanti a stazioni illuminate dai lampioni arancioni, quelli dati senza schiudere le labbra ma solo appoggiandole con delicatezza sopra le sue in un sospiro trattenuto, quello dove hai portato le mani ad accarezzarle il viso, quello irto di passione che vi ha fatto cadere sul pavimento, quelli scambiati in piedi uno davanti all'altra, quelli dati sdraiati sul letto, sul divano, seduti in silenzio al cinema; ognuno di questi baci ti ha allontanato dall'unico bacio che ancora non hai baciato: il suo.
hai fallito, ma questo non significa che tu non debba continuare a cercare, rialzandoti, perdendoti, riafferrandole la mano, facendole sentire lo stesso calore, il fuoco, - bruci, per favore bruciamo insieme - non significa che fallire sia un male, o che fallire insieme a lei non sia il fallimento più gradevole e speciale che ci possa essere.

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