giovedì 27 maggio 2010

Bondi e la dentatura di Elio Germano

Chissà se Javier Bardem ha un po' invidiato il nostro Elio Germano dopo la consegna del premio ex equo al festival di Cannes. Una volta sceso dal palco a lui lo attendevano i baci e gli abbracci di Penelope Cruz, mentre al suo collega romano le attenzioni del proprio ministro dei beni e delle attività culturali.
Eh si, proprio così: perché fare il ministro non significa soltanto presenziare, o non presenziare, a certe manifestazioni guarda caso culturali, ma bisogna anche saper prendersi cura di chi, in un certo senso fa ciò di cui tu sei il rappresentante. Perciò basta, smettiamola di lamentarci per gli eccessivi stipendi dei politici, perché tutti i soldi che guadagnano sono sudati e meritati fino all'ultimo centesimo. Bondi, ad esempio, si sveglia ogni mattina e deve ricordarsi magari di allacciare le scarpe a quel determinato cantante, comprare i corn flakes preferiti del tale attore, che magari non è neppure poi tanto famoso ma si sa: sono tutti come delle specie di figli e non ce n'è uno a cui si vuole più bene e uno a cui si vuole meno bene, a prescindere da quello che fanno e come lo fanno. Possono essere i più scapestrati dei ragazzi, combinare quanti più disastri possibili ed immaginabili, essere pure cacciati via da scuola, ma è inutile: il ministro Bondi gli vuole bene nonostante tutto.
Per questo Elio Germano, e tutti quanti noi, dovremmo essere orgogliosi di poter avere un ministro del calibro di Bondi, uno che come in questo caso si preoccupa pure dei denti del nostro attore. Forse ben prima del festival, o addirittura prima ancora che Germano iniziasse le riprese de La Nostra Vita, il ministro si era accorto di quanto poco perfetto fosse il sorriso di Elio. Un attore, quando riceve un premio così prestigioso come una palma d'oro, deve poter essere tranquillo di poter sorridere a quarantaquattro mila denti, mica quel sorriso poco accennato e tirato con le labbra sfoggiato da Germano in occasione dei vari photocall dopo la premiazione.
Per questo Bondi deve aver pensato che fosse necessario un bell'apparecchio correttivo, uno di quelli fissi, da tenere giorno e notte, in grado di aggiustare ogni dente ed arrivare all'evento in perfette condizioni. E siccome in Italia siamo sempre attenti a questi aspetti, Bondi aveva pensato pure ad un modello ben preciso di apparecchio. Memore magari dall'esperienza con il figlio Francesco il ministro ipotizzava quel particolare modello per il quale ogni dente viene abbellito da una specie di quadro metallico che ne controlla la crescita e la pendenza, perpendicolare a terra deve essere questa, e su tutti e quattro i canini, sia quelli dell'arcata superiore che su quelli dell'arcata inferiore, dei piccoli ganci sui quali applicare degli altrettanto piccoli elastici. In questo modo la mandibola non si aprirà troppo, trattenuta da questi elastici applicati per collegare il canino superiore destro al canino inferiore destro e il canino superiore sinistro al relativo canino inferiore sinistro, causando magari una crescita errata di tutta la dentatura. Che poi questo impedisca anche di alzare un po' la voce, o di urlare quando c'è da urlare, questo è solo un piccolo e trascurabile effetto collaterale. Vuoi mettere il non poter parlare con una perfetta dentatura? Un sorriso splendente, quasi lavato in lavastoviglie con il brillantante, può sopperire qualsiasi altra mancanza, e noi in Italia dovremmo saperlo purtroppo bene: un sorriso può fare miracoli anche quando gli si accosta accanto l'aggettivo paraculo.
Perciò ben vengano le attenzioni del buon ministro Bondi sul sorriso del nostro Elio Germano, che poi in fin dei conti l'apparecchio avrebbe potuto anche evitare quelle infelici uscite che l'attore ha avuto durante il discorso di ringraziamento. Il sorriso deve essere perfetto, deve apparire dritto, limpido, se poi i denti sono marci dentro questo non importa. L'importante è apparire impeccabili, ben vestiti, e già che c'era si poteva pure tagliare un po' quella barbetta incolta, no? Non dovrebbe essere così difficile, facciamo come a casa: non puliamo sul serio, mettiamo tutto sotto il tappeto. Tanto i nostri ospiti, così come i francesi o chiunque altro, sono tutti quanti ciechi, non si accorgono mica di quello che nascondiamo: no no.
Vabbè, poi ad essere proprio critici critici, se vogliamo esser pignoli e cercare il pelo nell'uovo, potremmo dire che se il buon ministro Bondi fosse andato a Cannes avrebbe potuto prendere da parte il figlioccio Elio Germano e fargli un discorsetto sul tempismo o il pisciare fuori dal vaso, che in Italia, cazzo, ci sono sempre tutti quegli schizzettini fastidiosi di pipì vicino al cesso.
"Vedi caro, capisco benissimo il tuo malessere, e guarda: non dico che non è legittimo, questo non lo dico anche se poi non dico il contrario, mi limito a rimanere in un limbo di non dichiarazioni. Ti vedo, cosa credi? anche quando non pensi di esser visto, quando imbratti i muri dei centri commerciali con atti vandalici da quattro soldi; ma a me questo non importa, chiudo un occhio, faccio finta di non vedere, perchè so che tu in fondo sei buono, e ti voglio bene. Però, vedi, il problema è ben altro. Tutti i tuoi discorsi sono legittimi, solo che sbagli il momento e il luogo in cui vuoi dirli. Non ti dico di non dire niente, di non urlare, sbraitare, sfogare la rabbia; ma fallo in altre circostanze, magari quando sei a casa, in cantina, con la lavatrice accesa mentre sta facendo la centrifuga: ecco, in quel momento lì puoi urlare quanto vuoi e dire qualsiasi cosa, anche quello che pensi. L'importante è che tu lo faccia quando nessuno ti sente."
Il problema però è che magari quando Bondi ha esternato al suo staff di non voler andare a Cannes per la famosa e pubblicizzata, e qui partano sorrisoni perfetti di circostanza, questione Draquilia qualcuno potrebbe anche averlo avvertito che c'era pure Elio Germano, mica solo Sabina Guzzanti, in concorso con il film di Daniele Luchetti. E lui purtroppo:
"Elio chi?"
Nel frattempo Javier Bardem si consola con Penelope Cruz; ma sotto sotto digrigna i denti per l'invidia. Addio bel sorriso.

1 commento:

uniroma.tv ha detto...

Al seguente link potrete sentire la voce degli studenti sulla premiazione a Cannes di Elio Germano
http://www.uniroma.tv/?id_video=16304

Ufficio Stampa di Uniroma.TV
info@uniroma.tv
http://www.uniroma.tv